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FORCED-MIGRATION  2005

FORCED-MIGRATION 2005

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Appel a communications (trad. en italien)

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Date:

Tue, 15 Nov 2005 14:05:54 +0000

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text/plain (1 lines)

Voici la traduction en italien de l'appel à communications précédemment diffusé

en français sur le thème "Persécutions des femmes, mobilisations sociales et

droit d'asile" (15, 16 sept. 2006, Paris) -

Version française : http://terra.rezo.net/article340.html. 



Si certains d'entre vous connaissent des personnes en italie ou ailleurs

susceptibles de diffuser cet appel notamment dans les réseaux  universitaires,

institutionnels et associatifs italiens ainsi qu'auprès des revues italiennes

de sciences humaines, merci de leur transférer ce message. 



Bien cordialement, 

J. Freedman, J. Valluy 

_______________________________

Colloquio internazionale in scienze umane e sociali organizzato dall’Università

Panthéon-Sorbona/Parigi 1/ Centro di ricerche politiche della Sorbona /

Università di Southampton / Centro di ricerche di Scienze Politiche e Relazioni

Internazionali, inserito nel quadro delle attività del comitato scientifico

TERRA (Travaux, Etudes et Recherches sur les Réfugiés et l’Asile :

http://terra.rezo.net) (Lavori, studi, e ricerche sui rifugiati e l’Asilo) 



DISCRIMINAZIONE DELLE DONNE

MOBILITAZIONI SOCIALI

E DIRITTO D’ASILO



15-16 settembre 2006, Parigi



ORGANIZZATORI



Jane Freedman (Università di Southampton), Jérôme Valluy (Università

Panthéon-Sorbona)



COMITATO SCIENTIFICO



Gill Allwood (Università di Nottingham Trent), Didier Fassin (EHESS /Università

Parigi 13), Jane FREEDMAN (Università di Southampton), Lilian Mathieu (CNRS),

Nouria Ouali (Università Libera di Bruxelles), Jérôme Valluy (Università

Panthéon-Sorbona).



PROPOSTE DI RICERCA E STUDIO



Matrimoni, gravidanze e aborti forzati ; mutilazioni genitali; lapidazione;

sfigurazioni con acido e altri crimini d’onore contro le donne adultere;

schiavitu’ domestica; uso politico dello stupro come arma di guerra e strumento

di "pulizia etnica"; sfruttamento sessuale e prostituzione forzata; stupro

coniugale e violenze domestiche senza nessuna forma di difesa; violenze legate

alla dote; forme di violazione dei diritti umani fondamentali tollerati

tradizionalmente e politicamente…



Una parte considerevole  dell’umanità é soggetta  a persecuzioni specifiche nei

confronti delle donne. Ancora adesso si riscontra una sproporzione tra la

diffusione demo-geografica del fenomeno e la poca attenzione che viene data nei

suoi molteplici contesti sociali (associativo, politico, accademico,

istituzionale, etc.).Una sproporzione che indica l’esistenza di un’ampia

problematica per le scienze sociali.



Più specificamente sono state scarsamente affrontate sia dagli attori sociali

che dai ricercatori in Scienze Sociali le relazioni tra questi tipi di

persecuzione e le traiettorie d’esilio. Nel campo della sociologia dell’

immigrazione , la bibliografia sulle donne rifugiate e sulle specifiche

persecuzioni nei confronti delle donne é molto ridotta. Inoltre  anche gli

studi antropo-etnologici sulla condizione sociale e culturale della donna non

hanno formulato alcuna concettualizzazione di queste persecuzioni in relazione

alle traiettorie d’esilio. E’ degno di nota il fatto che nel corpus dei «

gender studies » non si riscontra una grande ricerca nell’esaminare le

persecuzioni specifiche verso le donne	nel contesto dell’esilio, della

migrazione e della protezione internazionale. I pochi studi pubblicati in

quest’area sono molto recenti e sembrano aver suscitato ben poco interesse nel

settore da parte delle comunità associative e scientifiche .



Inoltre sebbene non ci sia ragione legale di escludere questi tipi di

persecuzione  dal campo di applicazione della Convenzione di Ginevra del 1951 ,

resta tuttora difficile  il loro riconoscimento come motivi legittimi  d’esilio

e d’asilo. Tali persecuzioni e	le donne che ne sono vittime, al contrario

sembrano essere colpite da una tripla illeggittimità : quella imposta dalla

loro comunità d’origine, quella che proviene dalla resistenza da parte della

comunità ospitante verso i rifugiati in generale e verso il riconoscimento di

questi tipi di persecuzione, e quella interiorizzata dalle vittime stesse che

spesso temono di esprimere le reali motivazioni per le loro partenze

nascondendole dietro altre motivazioni ritenute piu’legittime e piu’ facilmente

espresse. Questa tripla illegittimità socialmente costruita é sufficiente per

mantenere un muro di silenzio attorno a queste violazioni che perdurano nel

tempo.

In aggiunta all’indignazione che tale situazione puo’ legittimamente suscitare

, vista la gravità di queste forme di persecuzione e il silenzio che le

circonda , é necessario produrre una conoscenza accademica rigorosa di questi

fenomeni e di fornire basi intellettuali credibili per azioni politiche che

potrebbero seguirne. L’oggetto di questa conferenza é di produrrre questa

conoscenza nel rispetto delle metodologie  delle scienze sociali e umane .

Verranno privilegiate  tre aree di studio,  tenendo presente che all’interno di

ognuna bisogna interrogarsi sulla stessa nozione di « persecuzione » nonché

sulla costruzione di categorie politiche e analitiche relative a questa

nozione. Che cos’é la « persecuzione » ? E come puo’ essere universalizzata

questa concezione ? Queste saranno le domande comuni a tutti i contributi in

cui  bisognerà inoltre distinguere i termini  « persecuzione », «

discriminazione » e « uguaglianza » e diverse altre forme di « dominazione ».



ANTROPOLOGIA DELLE PERSECUZIONI SPECIFICHE DELLE DONNE



In questo campo , numerosi sono gli  studi provenienti dalle scienze umane e

sociali, ma queste opere non sono solitamente realizzate in relazione alla

problematica citata sull’esilio e sulla protezione internazionale sui

rifugiati. Quindi é necessario	non solo produrre una conoscenza ma anche

riesaminare informazioni esistenti alla luce di questi contesti specifici e

attuali.



Le proposte possibili in questa sezione  si concentreranno intorno ai

fondamenti sociali della persecuzione, alla realtà del persecutore e alla

vittima in relazione al suo contesto .Di particolare interesse saranno gli

studi riguardo i mezzi che danno la possibilità alle vittime di fuggire dalla

persecuzione oltre che dalla sottomissione  e dall’interiorizzazione delle

costrizioni.



Verrà esaminata la questione della possibilità	dell’esilio all’estero, verrà

tuttavia tenuto conto  anche della resistenza locale.



Le scienze sociali e umane possono contribuire a comprendere la divisione tra

uomini e donne che attraversa le civiltà , ma siamo particolarmente interessati

nel conoscere l’attuale realtà di queste divisioni , incluse le analisi

storiche che contribuiscono a far luce sulla situazione odierna. In questo

senso l’analisi dei casi di riduzione o scomparsa di alcuni tipi di

persecuzione in alcune società può facilitare lo studio di processi più attuali

. Piu’ in generale verranno studiati i cambiamenti storici e la continuità del

fenomeno.



I confronti sul presente dovrebbero riguardare non soltanto le diversità nelle

società contemporanee  - locali, regionali, nazionali - ma anche quelle che

riguardano vari fattori sociali come classe, età , livello di istruzione, forme

di urbanizzazione , nonché  i fattori economico, politico, religioso e

culturale che hanno un impatto sulle persecuzioni specifiche sulle donne.

Dovrebbero essere esposti studi di casi in un contesto più globale che

aiuterebbero il confronto e lo scambio scientifico.



La semplice descrizione di queste forme di persecuzione spesso prende la forma

di una successione di categorizzazioni affrettate e approssimative e appare

come un inventario disordinato e incompleto.

In questo senso appare necessario ristabilire per l’analisi di un fenomeno,

reso complesso dalla diversità delle configurazioni sociali nelle quali esiste,

 alcune tipologie che sono chiaramente connesse alle problematiche scientifiche

o ai paradigmi , antropologici o sociologici in questo ambito.



Un’altra dimensione privilegiata di questa conferenza riguarderà una panoramica

globale  delle persecuzioni specifiche sulle donne. In questa prospettiva ,

l’attività dei geografi, demografi e statistici richiederà il contributo  delle

altre scienze sociali secondo il valore e la pertinenza degli indicatori scelti

nel processo di rappresentazione cartografica.

Per rappresentare questo particolare fenomeno sociale é necessario capire sia i

paragoni contemporanei	  sia le evoluzioni storiche .



MOBILITAZIONE SOCIALE PER LE DONNE PERSEGUITATE



All’interno  delle ricerche relative ai movimenti sociali da un lato ed alle

relazioni di dominio tra i sessi dall'altro, si analizzeranno le mobilitazioni

sociali nazionali ed internazionali a favore delle donne perseguitate, tanto

nei paesi d'origine quanto nei paesi d’ « accoglienza » delle vittime.



Ci si interesserà alle forme di mobilitazione sociale che si inscrivono in

quadri comunitari tradizionali (famiglia, villaggio, clan, etnia o

organizzazioni di tipo associativo e non governative di solidarietà locale o

internazionale con le vittime di persecuzioni specifiche per le donne).



Si tratterà anche di esaminare le condizioni sociali eventuali di un possibile

“cambiamento di programma” al centro anche dei movimenti locali aventi finalità

più generali, nonché le risorse mobilitate nella costruzione simbolica di cause

e mobilitazioni relative a queste vittime. Si potranno considerare anche le vie

militanti, individuali e collettive, nell'ambito dei movimenti femministi di

fronte alle sfide del riconoscimento e della protezione delle vittime di

persecuzioni specifiche per le donne.



Il colloquio riguarderà gli studi sulle campagne non governative (o condotte da

partner pubblici e privati) di sensibilizzazione, di mobilitazione o di

protesta relative a queste persecuzioni cosi’ come studi riguardo gli approcci

e i dispositivi sperimentati in materia di sostegno  e d’assistenza alle donne

vittime.

Tali studi permetteranno di approfondire l’analisi della relazione tra le

funzioni d’assistenza e le funzioni di testimonianza alla base delle

Ong,considerando l’insieme  delle loro modalità operative (filosofia d’azione,

finanziamenti, orientamento politico, rapporto tra dipendenti e volontari,

etc.)

Permetteranno anche di circoscrivere meglio i fattori favorevoli e gli ostacoli

rispetto all’ emergenza di un riconoscimento locale, nazionale o internazionale

delle persecuzioni specifiche .



Ci si interesserà infine all’estensione internazionale dei movimenti e delle

mobilitazioni contro le persecuzioni specifiche o a favore della protezione

delle loro vittime .Sia dal punto di vista del passaggio dell'azione locale

alla militanza nazionale o anche attraverso l'osservazione delle azioni e

campagne di organizzazioni internazionali di solidarietà o di movimenti

sovranazionali a favore delle donne rifugiate vittime di queste persecuzioni,

si tratta di arrivare a circoscrivere meglio i legami, forse tenui, tra

l'azione e la costruzione di cause globali, cioè il legame tra le vittime nei

loro contesti d’origine e nei paesi di immigrazione (senza specificazione

culturale delle localizzazioni) considerate in seno ai cambiamenti

contemporanei di militanza associativa.



AZIONI PUBBLICHE DI PREVENZIONE E DI TUTELA



Sotto l’impulso dei movimenti sociali e dei cambiamenti culturali e politici

sulla condizione femminile da una parte e sulla difesa del diritto d’asilo

dall’altra, le regolamentazioni e, piu’ ampiamente, le politiche pubbliche ,

internazionali e nazionali hanno visto muovere i primi passi in materia di

tutela delle persecuzioni specifiche verso le donne e la conseguente protezione

delle vittime.



Le azioni pubbliche di prevenzione possono assumere diverse forme: campagne di

informazione, dispositivi educativi in materia di diritti umani, modifiche

nell’ambito del diritto civile e penale, etc. Queste metodologie d’azione

appaiono già avviate in alcuni paesi ma non sono ancora ben radicate se non

inesistenti negli altri. I livelli di vincoli legali e	amministrativi legati a

queste politiche sono molto variabili da un paese all'altro.

Oltre alle analisi che riguardano l'emergenza delle regolamentazioni

internazionali in questo settore, occorre interrogarsi sulle condizioni

concrete della loro applicazione e dell'efficacia delle politiche pubbliche sul

piano nazionale. In ogni caso, si tratta di apprezzare, al di là delle

strategie diplomatiche, lo stato di trasformazione reale di una società, delle

sue istituzioni statali o tradizionali. Si tratta di comprendere quali siano le

condizioni favorevoli o sfavorevoli per l'efficacia reale dell’azione che

coinvolge le autorità nella lotta contro le persecuzioni specifiche per le

donne.



Dalla conoscenza delle azioni pubbliche di prevenzione dipende, almeno in

parte, la protezione che ricevono certe donne richiedenti asilo all’estero per

sfuggire a queste persecuzioni. Le condizioni di attribuzione di questo tipo di

protezione, in particolare a titolo della convenzione di Ginevra sui rifugiati

(1951),dovranno essere considerate, anche in una prospettiva comparativa, in

quanto tali convenzioni variano considerevolmente da un paese all'altro. A tale

riguardo, le divergenze giuridiche sono particolarmente interessanti, ma anche

le modalità concrete di decisioni amministrative o politiche ed anche le

condizioni procedurali, mediche e umane di accoglienza e di ascolto delle donne

vittime di queste persecuzioni, anche quando l'azione pubblica è data in

subappalto dallo Stato ad organismi privati.











SCADENZE



Data limite  per l’invio  del materiale : 15 dicembre 2005



Risposta del Comitato scientifico : 15 febbraio 2006



Data limite per la  trasmissione di materiale approvato: 15 maggio 2006



PROPOSTE



Le proposte, redatte in francese o in inglese, dovranno essere inviate entro la

data sovraindicata per e-mail ai due organizzatori: [log in to unmask] e

[log in to unmask] Dovranno essere inclusi: titolo della proposta, una

presentazione di masimo 300 parole e il CV dell’autore .



MATERIALE



I testi , redatti in francese o in inglese, che seguiranno i criteri proposti

dal Comitato Scientifico, devono essere trasmessi entro la data sopracitata

sempre per e-mail ai due organizzatori [log in to unmask] e

[log in to unmask] in documento formato RTF (tra i 20.000 e i 40.000

caratteri, spazi bianchi inclusi).

I testi saranno poi distribuiti ai partecipanti alla conferenza. Potranno

essere rivisti prima della pubblicazione degli atti.



PRESA IN CARICO



Gli organizzatori si incaricheranno di trovare i mezzi per assumersi

interamente o in parte le spese di viaggio e di soggiorno dei partecipanti le

cui spese potrebbero non essere  da parte delle loro istituzioni, in

particolare coloro che lavorano in paesi in cui la ricerca è svantaggiata e fra

i giovani ricercatori. Fino ad oggi tuttavia, gli organizzatori non possono

garantire la disponibilità di questi mezzi.



SEDE



Université Panthéon-Sorbonne,

12 place du Panthéon, 75005 Paris, sala 1.



INFORMAZIONI



http://terra.rezo.net/article340.html



++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++

Note: The material contained in this communication comes to you from the

Forced Migration Discussion List which is moderated by the Refugee Studies

Centre (RSC), University of Oxford. It does not necessarily reflect the

views of the RSC or the University. If you re-print, copy, archive or

re-post this message please retain this disclaimer. Quotations or extracts

should include attribution to the original sources.



List archives are available at: http://www.jiscmail.ac.uk/lists/forced-migration.html

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