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Voici la traduction en italien de l'appel à communications précédemment diffusé
en français sur le thème "Persécutions des femmes, mobilisations sociales et
droit d'asile" (15, 16 sept. 2006, Paris) -
Version française : http://terra.rezo.net/article340.html. 

Si certains d'entre vous connaissent des personnes en italie ou ailleurs
susceptibles de diffuser cet appel notamment dans les réseaux  universitaires,
institutionnels et associatifs italiens ainsi qu'auprès des revues italiennes
de sciences humaines, merci de leur transférer ce message. 

Bien cordialement, 
J. Freedman, J. Valluy 
_______________________________
Colloquio internazionale in scienze umane e sociali organizzato dall’Università
Panthéon-Sorbona/Parigi 1/ Centro di ricerche politiche della Sorbona /
Università di Southampton / Centro di ricerche di Scienze Politiche e Relazioni
Internazionali, inserito nel quadro delle attività del comitato scientifico
TERRA (Travaux, Etudes et Recherches sur les Réfugiés et l’Asile :
http://terra.rezo.net) (Lavori, studi, e ricerche sui rifugiati e l’Asilo) 

DISCRIMINAZIONE DELLE DONNE
MOBILITAZIONI SOCIALI
E DIRITTO D’ASILO

15-16 settembre 2006, Parigi

ORGANIZZATORI

Jane Freedman (Università di Southampton), Jérôme Valluy (Università
Panthéon-Sorbona)

COMITATO SCIENTIFICO

Gill Allwood (Università di Nottingham Trent), Didier Fassin (EHESS /Università
Parigi 13), Jane FREEDMAN (Università di Southampton), Lilian Mathieu (CNRS),
Nouria Ouali (Università Libera di Bruxelles), Jérôme Valluy (Università
Panthéon-Sorbona).

PROPOSTE DI RICERCA E STUDIO

Matrimoni, gravidanze e aborti forzati ; mutilazioni genitali; lapidazione;
sfigurazioni con acido e altri crimini d’onore contro le donne adultere;
schiavitu’ domestica; uso politico dello stupro come arma di guerra e strumento
di "pulizia etnica"; sfruttamento sessuale e prostituzione forzata; stupro
coniugale e violenze domestiche senza nessuna forma di difesa; violenze legate
alla dote; forme di violazione dei diritti umani fondamentali tollerati
tradizionalmente e politicamente…

Una parte considerevole  dell’umanità é soggetta  a persecuzioni specifiche nei
confronti delle donne. Ancora adesso si riscontra una sproporzione tra la
diffusione demo-geografica del fenomeno e la poca attenzione che viene data nei
suoi molteplici contesti sociali (associativo, politico, accademico,
istituzionale, etc.).Una sproporzione che indica l’esistenza di un’ampia
problematica per le scienze sociali.

Più specificamente sono state scarsamente affrontate sia dagli attori sociali
che dai ricercatori in Scienze Sociali le relazioni tra questi tipi di
persecuzione e le traiettorie d’esilio. Nel campo della sociologia dell’
immigrazione , la bibliografia sulle donne rifugiate e sulle specifiche
persecuzioni nei confronti delle donne é molto ridotta. Inoltre  anche gli
studi antropo-etnologici sulla condizione sociale e culturale della donna non
hanno formulato alcuna concettualizzazione di queste persecuzioni in relazione
alle traiettorie d’esilio. E’ degno di nota il fatto che nel corpus dei «
gender studies » non si riscontra una grande ricerca nell’esaminare le
persecuzioni specifiche verso le donne	nel contesto dell’esilio, della
migrazione e della protezione internazionale. I pochi studi pubblicati in
quest’area sono molto recenti e sembrano aver suscitato ben poco interesse nel
settore da parte delle comunità associative e scientifiche .

Inoltre sebbene non ci sia ragione legale di escludere questi tipi di
persecuzione  dal campo di applicazione della Convenzione di Ginevra del 1951 ,
resta tuttora difficile  il loro riconoscimento come motivi legittimi  d’esilio
e d’asilo. Tali persecuzioni e	le donne che ne sono vittime, al contrario
sembrano essere colpite da una tripla illeggittimità : quella imposta dalla
loro comunità d’origine, quella che proviene dalla resistenza da parte della
comunità ospitante verso i rifugiati in generale e verso il riconoscimento di
questi tipi di persecuzione, e quella interiorizzata dalle vittime stesse che
spesso temono di esprimere le reali motivazioni per le loro partenze
nascondendole dietro altre motivazioni ritenute piu’legittime e piu’ facilmente
espresse. Questa tripla illegittimità socialmente costruita é sufficiente per
mantenere un muro di silenzio attorno a queste violazioni che perdurano nel
tempo.
In aggiunta all’indignazione che tale situazione puo’ legittimamente suscitare
, vista la gravità di queste forme di persecuzione e il silenzio che le
circonda , é necessario produrre una conoscenza accademica rigorosa di questi
fenomeni e di fornire basi intellettuali credibili per azioni politiche che
potrebbero seguirne. L’oggetto di questa conferenza é di produrrre questa
conoscenza nel rispetto delle metodologie  delle scienze sociali e umane .
Verranno privilegiate  tre aree di studio,  tenendo presente che all’interno di
ognuna bisogna interrogarsi sulla stessa nozione di « persecuzione » nonché
sulla costruzione di categorie politiche e analitiche relative a questa
nozione. Che cos’é la « persecuzione » ? E come puo’ essere universalizzata
questa concezione ? Queste saranno le domande comuni a tutti i contributi in
cui  bisognerà inoltre distinguere i termini  « persecuzione », «
discriminazione » e « uguaglianza » e diverse altre forme di « dominazione ».

ANTROPOLOGIA DELLE PERSECUZIONI SPECIFICHE DELLE DONNE

In questo campo , numerosi sono gli  studi provenienti dalle scienze umane e
sociali, ma queste opere non sono solitamente realizzate in relazione alla
problematica citata sull’esilio e sulla protezione internazionale sui
rifugiati. Quindi é necessario	non solo produrre una conoscenza ma anche
riesaminare informazioni esistenti alla luce di questi contesti specifici e
attuali.

Le proposte possibili in questa sezione  si concentreranno intorno ai
fondamenti sociali della persecuzione, alla realtà del persecutore e alla
vittima in relazione al suo contesto .Di particolare interesse saranno gli
studi riguardo i mezzi che danno la possibilità alle vittime di fuggire dalla
persecuzione oltre che dalla sottomissione  e dall’interiorizzazione delle
costrizioni.

Verrà esaminata la questione della possibilità	dell’esilio all’estero, verrà
tuttavia tenuto conto  anche della resistenza locale.

Le scienze sociali e umane possono contribuire a comprendere la divisione tra
uomini e donne che attraversa le civiltà , ma siamo particolarmente interessati
nel conoscere l’attuale realtà di queste divisioni , incluse le analisi
storiche che contribuiscono a far luce sulla situazione odierna. In questo
senso l’analisi dei casi di riduzione o scomparsa di alcuni tipi di
persecuzione in alcune società può facilitare lo studio di processi più attuali
. Piu’ in generale verranno studiati i cambiamenti storici e la continuità del
fenomeno.

I confronti sul presente dovrebbero riguardare non soltanto le diversità nelle
società contemporanee  - locali, regionali, nazionali - ma anche quelle che
riguardano vari fattori sociali come classe, età , livello di istruzione, forme
di urbanizzazione , nonché  i fattori economico, politico, religioso e
culturale che hanno un impatto sulle persecuzioni specifiche sulle donne.
Dovrebbero essere esposti studi di casi in un contesto più globale che
aiuterebbero il confronto e lo scambio scientifico.

La semplice descrizione di queste forme di persecuzione spesso prende la forma
di una successione di categorizzazioni affrettate e approssimative e appare
come un inventario disordinato e incompleto.
In questo senso appare necessario ristabilire per l’analisi di un fenomeno,
reso complesso dalla diversità delle configurazioni sociali nelle quali esiste,
 alcune tipologie che sono chiaramente connesse alle problematiche scientifiche
o ai paradigmi , antropologici o sociologici in questo ambito.

Un’altra dimensione privilegiata di questa conferenza riguarderà una panoramica
globale  delle persecuzioni specifiche sulle donne. In questa prospettiva ,
l’attività dei geografi, demografi e statistici richiederà il contributo  delle
altre scienze sociali secondo il valore e la pertinenza degli indicatori scelti
nel processo di rappresentazione cartografica.
Per rappresentare questo particolare fenomeno sociale é necessario capire sia i
paragoni contemporanei	  sia le evoluzioni storiche .

MOBILITAZIONE SOCIALE PER LE DONNE PERSEGUITATE

All’interno  delle ricerche relative ai movimenti sociali da un lato ed alle
relazioni di dominio tra i sessi dall'altro, si analizzeranno le mobilitazioni
sociali nazionali ed internazionali a favore delle donne perseguitate, tanto
nei paesi d'origine quanto nei paesi d’ « accoglienza » delle vittime.

Ci si interesserà alle forme di mobilitazione sociale che si inscrivono in
quadri comunitari tradizionali (famiglia, villaggio, clan, etnia o
organizzazioni di tipo associativo e non governative di solidarietà locale o
internazionale con le vittime di persecuzioni specifiche per le donne).

Si tratterà anche di esaminare le condizioni sociali eventuali di un possibile
“cambiamento di programma” al centro anche dei movimenti locali aventi finalità
più generali, nonché le risorse mobilitate nella costruzione simbolica di cause
e mobilitazioni relative a queste vittime. Si potranno considerare anche le vie
militanti, individuali e collettive, nell'ambito dei movimenti femministi di
fronte alle sfide del riconoscimento e della protezione delle vittime di
persecuzioni specifiche per le donne.

Il colloquio riguarderà gli studi sulle campagne non governative (o condotte da
partner pubblici e privati) di sensibilizzazione, di mobilitazione o di
protesta relative a queste persecuzioni cosi’ come studi riguardo gli approcci
e i dispositivi sperimentati in materia di sostegno  e d’assistenza alle donne
vittime.
Tali studi permetteranno di approfondire l’analisi della relazione tra le
funzioni d’assistenza e le funzioni di testimonianza alla base delle
Ong,considerando l’insieme  delle loro modalità operative (filosofia d’azione,
finanziamenti, orientamento politico, rapporto tra dipendenti e volontari,
etc.)
Permetteranno anche di circoscrivere meglio i fattori favorevoli e gli ostacoli
rispetto all’ emergenza di un riconoscimento locale, nazionale o internazionale
delle persecuzioni specifiche .

Ci si interesserà infine all’estensione internazionale dei movimenti e delle
mobilitazioni contro le persecuzioni specifiche o a favore della protezione
delle loro vittime .Sia dal punto di vista del passaggio dell'azione locale
alla militanza nazionale o anche attraverso l'osservazione delle azioni e
campagne di organizzazioni internazionali di solidarietà o di movimenti
sovranazionali a favore delle donne rifugiate vittime di queste persecuzioni,
si tratta di arrivare a circoscrivere meglio i legami, forse tenui, tra
l'azione e la costruzione di cause globali, cioè il legame tra le vittime nei
loro contesti d’origine e nei paesi di immigrazione (senza specificazione
culturale delle localizzazioni) considerate in seno ai cambiamenti
contemporanei di militanza associativa.

AZIONI PUBBLICHE DI PREVENZIONE E DI TUTELA

Sotto l’impulso dei movimenti sociali e dei cambiamenti culturali e politici
sulla condizione femminile da una parte e sulla difesa del diritto d’asilo
dall’altra, le regolamentazioni e, piu’ ampiamente, le politiche pubbliche ,
internazionali e nazionali hanno visto muovere i primi passi in materia di
tutela delle persecuzioni specifiche verso le donne e la conseguente protezione
delle vittime.

Le azioni pubbliche di prevenzione possono assumere diverse forme: campagne di
informazione, dispositivi educativi in materia di diritti umani, modifiche
nell’ambito del diritto civile e penale, etc. Queste metodologie d’azione
appaiono già avviate in alcuni paesi ma non sono ancora ben radicate se non
inesistenti negli altri. I livelli di vincoli legali e	amministrativi legati a
queste politiche sono molto variabili da un paese all'altro.
Oltre alle analisi che riguardano l'emergenza delle regolamentazioni
internazionali in questo settore, occorre interrogarsi sulle condizioni
concrete della loro applicazione e dell'efficacia delle politiche pubbliche sul
piano nazionale. In ogni caso, si tratta di apprezzare, al di là delle
strategie diplomatiche, lo stato di trasformazione reale di una società, delle
sue istituzioni statali o tradizionali. Si tratta di comprendere quali siano le
condizioni favorevoli o sfavorevoli per l'efficacia reale dell’azione che
coinvolge le autorità nella lotta contro le persecuzioni specifiche per le
donne.

Dalla conoscenza delle azioni pubbliche di prevenzione dipende, almeno in
parte, la protezione che ricevono certe donne richiedenti asilo all’estero per
sfuggire a queste persecuzioni. Le condizioni di attribuzione di questo tipo di
protezione, in particolare a titolo della convenzione di Ginevra sui rifugiati
(1951),dovranno essere considerate, anche in una prospettiva comparativa, in
quanto tali convenzioni variano considerevolmente da un paese all'altro. A tale
riguardo, le divergenze giuridiche sono particolarmente interessanti, ma anche
le modalità concrete di decisioni amministrative o politiche ed anche le
condizioni procedurali, mediche e umane di accoglienza e di ascolto delle donne
vittime di queste persecuzioni, anche quando l'azione pubblica è data in
subappalto dallo Stato ad organismi privati.





SCADENZE

Data limite  per l’invio  del materiale : 15 dicembre 2005

Risposta del Comitato scientifico : 15 febbraio 2006

Data limite per la  trasmissione di materiale approvato: 15 maggio 2006

PROPOSTE

Le proposte, redatte in francese o in inglese, dovranno essere inviate entro la
data sovraindicata per e-mail ai due organizzatori: [log in to unmask] e
[log in to unmask] Dovranno essere inclusi: titolo della proposta, una
presentazione di masimo 300 parole e il CV dell’autore .

MATERIALE

I testi , redatti in francese o in inglese, che seguiranno i criteri proposti
dal Comitato Scientifico, devono essere trasmessi entro la data sopracitata
sempre per e-mail ai due organizzatori [log in to unmask] e
[log in to unmask] in documento formato RTF (tra i 20.000 e i 40.000
caratteri, spazi bianchi inclusi).
I testi saranno poi distribuiti ai partecipanti alla conferenza. Potranno
essere rivisti prima della pubblicazione degli atti.

PRESA IN CARICO

Gli organizzatori si incaricheranno di trovare i mezzi per assumersi
interamente o in parte le spese di viaggio e di soggiorno dei partecipanti le
cui spese potrebbero non essere  da parte delle loro istituzioni, in
particolare coloro che lavorano in paesi in cui la ricerca è svantaggiata e fra
i giovani ricercatori. Fino ad oggi tuttavia, gli organizzatori non possono
garantire la disponibilità di questi mezzi.

SEDE

Université Panthéon-Sorbonne,
12 place du Panthéon, 75005 Paris, sala 1.

INFORMAZIONI

http://terra.rezo.net/article340.html

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Note: The material contained in this communication comes to you from the
Forced Migration Discussion List which is moderated by the Refugee Studies
Centre (RSC), University of Oxford. It does not necessarily reflect the
views of the RSC or the University. If you re-print, copy, archive or
re-post this message please retain this disclaimer. Quotations or extracts
should include attribution to the original sources.

List archives are available at: http://www.jiscmail.ac.uk/lists/forced-migration.html