>Egregi membri di italian-studies:
>
>Sto avviando la tesi sulla metrica dantesca ad un buon fine, ed adesso che
>mi sono iscritta a questa lista vorrei fare un sondaggio che servira' alla
>mia ricerca. Se potrete cortesemente rispondermi, saro' molto grata.
>
>Vorrei sapere le seguenti cose:
>
>1. Qual e' la forma che preferite usare per l'endecasillabo di Dante? Ci
>sono, per esempio, vari modelli tradizionali dell'endecasillabo maiore e
>dell'endecasillabo minore (la forma preferita dalla maggior parte degli
>studiosi italiani, se ho capito bene), ma ci sono altri varianti proposti
>di recenti, come quelli di Di Girolamo (# P1 P2 P3 P4 P5 P6 P7 P8
>P9 P10 # (s(s)) e di Roman Jakobson. Potreste mandarmi per e-mail a) la
>forma che Voi, personalmente, preferite e 2) la forma che i Vostri maestri
>Vi hanno insegnato quando studiavate Dante al liceo?
Non capisco bene questa domanda. Dante usa una grande varieta' di
endecasillabi. Personalmente penso che sia la varieta' ad aver fatto la
fortuna di questo verso in italiano, soprattutto per la possibilita' che
esso offre ai poeti di variare il ritmo dei loro versi, a causa degli ictus
mobili che lo caratterizzano. Nell'endecasillabo sono obbligatori solo
l'ictus in P10 e quello prima della cesura, che pero' puo' essere a maiore
o a minore (rispettivamente in P6 o in P4) per il resto: assoluta liberta'.
Casomai noteri in dante la presenza di endecasillabi che la tradizione
lirica italiana affermatasi da Petrarca in poi non amo'. In particolare
sulla metrica della "Commedia" prova a consultare :
http://italia.hum.utah.edu/nanda/Dante/GUIDA.HTM
>2. Secondo voi, dove caddono gli accenti principali del verso?
dipende, come ho gia' detto l'endecasillabo e' un verso estremamente
mobile. Posso suggerire per una trattazione di questi problemi il manuale
che ho scritto? (Guida alla scrittura nel triennio, La Nuova Italia
Editrice, seconda edizione, Firenze, 1997)
>3. E' obbligatoria o no la caesura? Se e' obbligatoria, in che senso e'
>obbligatoria? Come una pausa che va rispettata quando uno legge il verso
>ad alta voce? O e' una pausa "virtuale" come quella dell'esametro latino?
Certo che e' obbligatoria. Io sono per una lettura che rispetti la
posizione degli ictus e delle cesure. La poesia e' uno spartito.
>
>4. Quale manuale di metrica italiana preferite usare?
C'e' un manuale tedesco molto bello, perche' molto chiaro e sintetico.
Offre anche una buon bibliografia. Ne esist euna traduzione italiana: W.Th.
ELWERT, Versificazione italiana dalle origini ai giorni nostri, Firenze, Le
Monnier, 1981. Il titolo originale è Italienische Metrik, Munchen, Max
Hueber, 1968
Se posso essere utile...
nanda cremascoli
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prof. Ferdinanda Cremascoli
I.T.C.G. "Fantoni" - Villa Barbarigo
24043 Clusone (Bergamo) - Italia
tel. ++ 346 21033 fax ++ 346 20187
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http://italia.hum.utah.edu
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