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Grazie Paolo,
Una scoperta geniale!
Dunque, a proposito di questa poesia, ci sono forse due sensi possibili di “quantunque”.
Il primo -- “Per quanto”.
Si può leggere così la seconda quartina?
“Per quanto fossero oppure saranno donne amorose, nessuna ebbe mai sentito né sentirà le pene....” [per causa della “virtù”]
Oppure il secondo -- “quante possano essere”.
Quindi, si può leggere la quartina così?
“Quante donne amorose potessero essere nel passato oppure possano essere nel futuro, nessuna, ecc”.... [per causa della “virtù”]
Ci sono ancora un paio di punti dubbiosi.
Nel verso 8 – (“che sentisser giamai né fian, né fûro”)
Non si può parafrasarlo così? - “non ci saranno né furono mai [donne] che sentissero [le pene]”.
In questo verso, la poetessa non c’è. Ella non si mette in contrasto con altre donne.
Non è vero quindi che la seconda quartina conferma la proposizione della prima?
E subito dopo si legge che la virtù d’essere amorosa estingue le pene d’amore. Quindi, dolore non c’è, oppure la donna amorosa non lo sente appena.
Poi (verso 11) si arriva a quello problema della terza persona: secondo me, il verso non può significare che “io sola non sento le pene – le altre donne invece sì – però meno di me”.
Mi sembra che significhi “noialtre donne tutte non sentono nessun pena.”
Di nuovo, grazie
Adam
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