italian-studies: Scholarly discussions in any field of Italian studies
Mando questo messaggio a nome degli amici e allievi di Piero Cudini:
Vorremmo annunciare a tutti quelli che l’hanno conosciuto e a tutti quelli che purtroppo non avranno piu’ il piacere di conoscerlo che martedì scorso, all’età di cinquantasei anni, è morto improvvisamente Piero Cudini nel suo appartamento pisano.
Piero Cudini, nato a Roma nel 1946, ha svolto i suoi studi letterari alla Scuola Normale Superiore, dove poi ha insegnato dal 1970 alla sua morte dapprima come assistente e poi come docente di Letteratura moderna e contemporanea. Si è occupato di letteratura due-trecentesca e otto e novecentesca, di questioni bibliografiche, di problemi storiografici. Ha curato edizioni di Dante, Petrarca, Gozzano, Pirandello, Croce, Bulgakov, Moravia e molti altri autori italiani e stranieri. Tra i suoi libri ricordiamo il "Datario 1900-1991. Chiacchiere in rigorosa successione annalistica sulle italiche lettere" (1991), il "Manuale non scolastico della letteratura italiana" (con Davide Conrieri, 1992), "Che fai tu luna in ciel. Il romanzo della letteratura italiana" (1996) e la "Breve storia della letteratura italiana. Il 900" (1999). Collaborava alla "Rivista dei libri" e a numerose riviste specializzate; in primavera sarebbe dovuto uscire il primo numero di una rivista da lui diretta, "C!
ontemporanea", dedicata a esplorare i confini, i rapporti, le molteplici intersezioni tra letterario ed extraletterario.
Le note di una biografia critico-accademica, tuttavia, non sono sufficienti a descrivere Piero Cudini e il ruolo da lui svolto all’interno del panorama culturale e universitario italiano. Studioso attento, critico fine e intelligente, ha rappresentato, con la sua attività di studioso, di pubblicista, di recensore, un raro esempio di onestà intellettuale – pagandone anche l’inevitabile scotto.
Nessuno dei numerosissimi allievi che in tutti questi anni hanno avuto la fortuna di essere seguiti da lui potranno dimenticare la sua grande apertura mentale, il suo entusiasmo, la sua grande generosità, la sua straordinaria, costante disponibilità. Piero Cudini è riuscito a essere un maestro ‘leggero’, capace di ascoltare, di sostenere, di indirizzare, senza mai offrire la sicurezza e l’ingombro delle verità già certe e prestabilite. Ha saputo guidare generazioni di normalisti con la fermezza del professore e la partecipazione emotiva dell’amico: non solo i suoi allievi, ma tutti coloro che in questi decenni a vario titolo hanno studiato e lavorato in Normale. Altrettanto importante è stato il suo impegno di ideatore e promotore di corsi di orientamento universitario destinati agli studenti delle scuole secondarie, e la sua regolare presenza nei licei di molte città italiane.
Tutti quelli di noi che hanno avuto la fortuna di conoscerlo ricorderanno per sempre la sua davvero rara capacità di accogliere e comprendere.
Ci mancherà tanto.
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