italian-studies: Scholarly discussions in any field of Italian studies
Sottoscrivo il messaggio di Luigi M. Reale in tutti i dettagli.
Sergio Bozzola
>-----Messaggio originale-----
>Da: Scholarly discussions in any field of Italian studies
>[mailto:[log in to unmask]]Per conto di Luigi Maria Reale
>Inviato: mercoledì 14 novembre 2001 13.11
>A: [log in to unmask]
>Oggetto: Re: [I-S] CON IL PERMESSO...
>
>
>italian-studies: Scholarly discussions in any field of Italian studies
>
>Cari colleghi,
>non voglio assolutamente entrare nel merito della polemica personale
>ingaggiata da Pasanisi, peraltro al limite della licenza (sarebbe opportuno
>appurarne il retroscena: forse quello di un concorso fallito?). Non penso
>tuttavia che si possa passare sotto silenzio l'asserzione (sia pure
>ricondotta, per fortuna, da chi l'ha espressa, entro i limiti dell'opinione
>soggettiva: "a mio avviso) secondo la quale "le cose che scrivono
>Ceserani e
>Pellini" sarebbero "di scadente qualità culturale e scientifica". Metto
>subito le cose in chiaro: NON sono un accolito o incensatore di Ceserani (&
>Pellini), che neppure conosco di persona, vivendo del tutto al di fuori del
>chiostro accademico, ma sono amante della giustizia. E questa (per
>tacere di
>altre, più gravi) è un'affermazione ingiusta, che sento il bisogno di
>rettificare, anche come osservatore e 'catalogatore', per quanto possibile,
>imparziale dell'Italianistica Online. Chiunque, nell'ambito della nostra
>disciplina, è al corrente dei contributi di Ceserani, o almeno non può
>ignorarli. Per chi voglia, una bibliografia in rete è reperibile nella
>homepage istituzionale dell'Università di Bologna, URL
>http://www.unibo.it/italian/docenti/ceserani/. Si tratta di contributi di
>notevole qualità scientifica e di indubbia validità culturale (e in ogni
>caso non sarei certo io né sarebbe Pasanisi a doverli giudicare), in
>mancanza dei quali, al contrario di quanto sostiene Pasanisi,
>l'italianistica sarebbe
>più povera di quello che è. Anche per lo spirito lucidamente critico
>dimostrato da Ceserani in più occasioni nei confronti del sistema
>universitario italiano. No, sinceramente non me la sento, di condividere
>quell'asserzione; e come me, penso che non la condividano molti altri
>iscritti alla lista.
>
>Luigi M. Reale
>www.italianisticaonline.it
>
>
>----- Original Message -----
>From: "Istituto Italiano di Cultura di Napoli"
><[log in to unmask]>
>To: <[log in to unmask]>
>Sent: Tuesday, November 13, 2001 10:44 PM
>Subject: [I-S] CON IL PERMESSO DEI 'MAESTRI' (VIRGOLETTE) CESERANI E
>PELLINI, E CON L'INTERVENTO DEL PADRE DANTE...
>
>
>> italian-studies: Scholarly discussions in any field of Italian studies
>>
>> Cari Colleghi e Membri della Lista,
>> leggo, quasi per caso - in quanto le cose che scrivono Ceserani e Pellini
>> non mi interessano né mi hanno mai interessato, essendo a mio avviso di
>> scadente qualità culturale e scientifica - e con qualche ritardo (perché
>qui
>> dove sono quale Visiting Professor - in verità senza il permesso di
>Ceserani
>> e Pellini... -, oberato come sono di impegni, faccio solo di tanto in
>tanto
>> la connessione col mio elaboratore portatile), che i 'grandi professori'
>> (virgolette) Ceserani e Pellini blaterano di non so quale "libero
>istituto"
>> (sembra che ciò che non conoscono loro non abbia neppure il diritto di
>> esistere...) e farneticano di non so quali "sermoni", propinando invece
>alla
>> lista un loro "sermone" dal cui feroce livore e dalla cui rabbia
>sprezzante
>> traspaiono evidenti i motivi biecamente personali che li animano nei miei
>> confronti.
>>
>> More solito, Ceserani non ha capito niente; e allora glielo
>rispiego: sono
>> all'estero come Visiting Professor di Lingua e Letteratura
>italiana presso
>> due Università, una privata ed una statale. Hai capito, ora, Ceserani?
>>
>> "La vendetta è un piatto che si serve freddo", si dice
>popolarmente: ma in
>> questo caso, più volgarmente, i 'grandi professori' (virgolette) Ceserani
>e
>> Pellini danno prova soltanto delle discipline (ben poco scientifiche...)
>in
>> cui sono - là davvero - indiscussi campioni: l'arroganza, la prepotenza e
>la
>> maleducazione.
>>
>> Ceserani e Pellini, che nei 'discorsi di corridoio' degli ambienti
>> accademici ho sentito varie volte definire (chissà perché...) "il gatto e
>la
>> volpe", sembrano talmente punti sul vivo dal mio 'intervento' che neanche
>i
>> tarantati della Terra del rimorso del grande De Martino... ma, appunto,
>qual
>> è il loro "rimorso"? Non starò qui a dirlo, perché una 'lista di
>> discussione' non è, come mostrano di credere "il gatto e la volpe", il
>luogo
>> per sfogare pubblicamente i proprii malumori e le proprie rabbie
>represse:
>è
>> invece - ascoltate e imparate, Ceserani e Pellini - luogo di civiltà e di
>> libero e democratico dibattito, rispettoso delle opinioni e delle idee
>> altrui; mai arengo dove esercitare i proprii vanagloriosi Diktat.
>>
>> Il 'grande professore' (virgolette) Ceserani - che non deve
>essere proprio
>> un 'drago' in informatica, visto che pretendeva di mandare un
>messaggio da
>> un indirizzo elettronico non registrato dalla Lista: cosa che
>oggi anche i
>> bambini sanno essere impossibile... -, ed il suo cliens Pellini,
>non hanno
>> mai sentito parlare, evidentemente, di quella che sul Web si chiama
>> netiquette (anche nel messaggio di benevenuto alla lista si avverte
>> infatti - parole di un'altra lingua per Ceserani e Pellini, e non perché
>> siano in Inglese...: "Members are expected to be courteous and
>considerate
>> in their messages to the list."), e che in questo caso si chiamerebbe più
>> appropriatamente col vecchio caro termine di 'galateo': ma l'insulto e la
>> denigrazione sono, appunto, l'arma di chi non ha i mezzi - civili prima
>> ancora che culturali - né per criticare né per dibattere.
>>
>> Il mio intervento, dal titolo e dallo sviluppo (diciamo così)
>'provocatorii'
>> (per usare una parola oggi abusata ma che pure conserva un suo
>significato:
>> il che Ceserani e Pellini, nonostante le loro menti argute, non sembrano
>> aver capito) consisteva in effetti in alcuni appunti sulla base dei quali
>> sono intervenuto a due convegni di psicologia (dato che faccio per
>> professione - ahimè, di nuovo senza il permesso di Ceserani e
>Pellini... -
>> anche lo psicoterapeuta): a ottobre 2000, presso il Consiglio Nazionale
>> delle Ricerche a Roma, a cura della Regione Lazio, dell'Ordine nazionale
>> degli Psicologi del Lazio, dell'A.I.G.A. (Associazione Italiana Gestalt
>> Analitica), della S.I.M.P. (Società Italiana Medicina Psicosomatica) e
>della
>> S.I.P.A.P. (Società Italiana Psicologi Area Professionale), il Convegno
>> Nazionale AP (Associazione Psicoterapeuti) - SIMP (Società Italiana
>Medicina
>> Psicosomatica) su Universo donna. Psicologia, biologia, cultura di un
>> cambiamento; a novembre, a Palazzo Barberini a Roma, a cura della SIPs
>> (Società Italiana di Psicologia), il Convegno Da Venere a Minerva?
>> Psicologia del femminile.
>>
>> I 'magnifici due' non si mostrano in grado di svolgere alcuna critica:
>> d'altra parte, da chi definisce "di scarsa qualità culturale" filosofi e
>> antropologi come (mi permettete, Ceserani e Pellini?) un po' - ma solo un
>> po'... - più noti di loro come Adorno, Horkheimer, Fromm, Margaret Mead
>> (perché appunto il mio 'intervento' era sostanzialmente una serie di
>> citazioni da quei grandi studiosi), cosa volete aspettarvi?
>>
>> Adorno e Horkheimer (visto che li ho citati nel mio piccolo 'pezzo')
>> parlavano, per individui del genere, di "personalità autoritaria" (ah,
>già:
>> dimenticavo che i due filosofi francofortesi sono stati definiti da quei
>due
>> "di scarsa qualità culturale" - ma rispetto a Ceserani e Pellini, che non
>> sono proprio quel che si dice delle aquile, qualcosa in più pure ne
>> sapranno...): e non è un'offesa, perché i due maestri della Scuola di
>> Francoforte usavano il termine per personalità, a loro modo, grandi:
>mentre
>> Ceserani e Pellini sono grandi - anzi, che dico?, grandissimi - solo in
>> scostumatezza....
>>
>> Il 'buon' (virgolette) Ceserani dice che "in tutte le conferenze a un
>certo
>> punto si alza una persona e fa un lungo intervento sconclusionato che ha
>> l'effetto di ammazzare il dibattito"; già, dice bene, perché individui
>come
>> lui e Pellini 'ammazzano' (per usare il loro linguaggio) la cultura. Se
>> l'italianistica fosse stata sempre in simili mani, gli Italian Studies
>> sarebbero già spariti da un pezzo: ma, grazie al CIelo, né
>l'italianistica
>> né la letteratura hanno bisogno di loro.
>>
>> Al "gatto" e alla "volpe" (e neppure questa è un'offesa, visto che quei
>due
>> famosi personaggi erano certo intelligenti... e Ceserani e
>Pellini...) non
>è
>> piaciuto? Non ho chiesto il loro giudizio, ammesso che siano in grado di
>> darne uno: perché giudicare implica la capacità di criticare e dissentire
>> intelligentemente, serenamente e civilmente. Ceserani non ha
>capito il mio
>> testo perché è "confuso"? Se non lo ha capito non è colpa mia, ma della
>sua
>> intelligenza: se lo facesse spiegare da qualcuno...
>>
>> E' communis opinio che la cultura ingentilisca l'anima: ma, a conoscere
>> Ceserani ed il suo 'bravo' (ed è, ancora una volta, un complimento, visto
>> che l'Innominato ed i suoi scagnozzi erano comunque, a loro modo, persone
>> d'un qualche rilievo...) Pellini, c'è da dire o che questo non è vero o
>> che... intelligenti pauca...
>>
>> Una 'lista di discussione' professionale dovrebbe - deve essere un luogo
>di
>> civiltà aperto al dibattito, e non un posto per attacchi
>personali: perché
>> un letterato, un intellettuale è e deve essere (per potersi
>chiamare tale)
>> un uomo di civiltà e di libertà. Chi non lo è non ne è degno, umanamente
>> prima che culturalmente.
>>
>> Mi permetto di dissentire su un punto dal pur appropriato intervento di
>> Mirella Scriboni, là dove parla di "umiliazioni publiche": l'umiliazione
>non
>> è mai della persona che viene gratuitamente insultata e minacciata, ma
>> sempre di chi quella "umiliazione" - ovvero l'arroganza e la
>villania - la
>> pratica: insomma l'umiliazione e la vergogna sono tutte del 'buon'
>> (virgolette) Ceserani e del 'buon' (virgolette) Pellini.
>>
>> Ergo, rispedisco al mittente (come si dice) tutto il fango che ha
>lanciato,
>> affinché ne faccia un lauto banchetto: come dice il poeta (Inf., XVIII,
>> 115-118):
>>
>>
>> E mentre ch'io là giù con l'occhio cerco,
>> vidi un col capo sì di merda lordo,
>> che non parea s'era laico o cherco.
>>
>>
>> Last but not least, che dire su tutta l'incresciosa (per Ceserani e
>Pellini)
>> vicenda? Due cose: la prima è che mi vengono in mente le parole (se la
>> memoria non m'inganna: qui non ho modo di controllare la citazione) di
>> Flaiano: "è un cretino, con qualche lampo di imbecillità" (scilicet: come
>> scrivevano all'inizio dei movie di una volta, "ogni riferimento a fatti e
>> persone è puramente casuale"...). La seconda: dispiace che per 'quei due'
>la
>> lista debba essere coinvolta in questioni ed argomenti che non solo sono
>> spiacevoli, noiosi e radicalmente, come si dice, off topic, ma che mai
>> dovrebbero trovare spazio su una mailing list: ma - mi capirete e mi
>> perdonerete - la mia risposta era assolutamente dovuta.
>>
>> Per concludere (il 'maestro' - virgolette - mi perdonerà) 'alla
>Ceserani':
>> si sa, l'educazione non è fiore di tutti i giardini (anzi, quelli di
>> Ceserani e Pellini devono essere proprio dei mercati ortofrutticoli...);
>ma,
>> "Mi chiedo, e chiedo a voi: non si può far nulla non dico per zittire il
>> Ceserani, ma almeno per chiedergli di controllare e sintetizzare" la sua
>> rurale villania?
>>
>> Un grazie per l'attenzione ed un cordiale saluto a tutti (tranne che a
>> Ceserani e Pellini, obviously, per i quali i saluti sono giusto
>> l'opposto...) da
>>
>> Roberto Pasanisi
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