italian-studies: Scholarly discussions in any field of Italian studies
Cari Colleghi e Membri della Lista,
leggo, quasi per caso - in quanto le cose che scrivono Ceserani e Pellini
non mi interessano né mi hanno mai interessato, essendo a mio avviso di
scadente qualità culturale e scientifica - e con qualche ritardo (perché qui
dove sono quale Visiting Professor - in verità senza il permesso di Ceserani
e Pellini... -, oberato come sono di impegni, faccio solo di tanto in tanto
la connessione col mio elaboratore portatile), che i 'grandi professori'
(virgolette) Ceserani e Pellini blaterano di non so quale "libero istituto"
(sembra che ciò che non conoscono loro non abbia neppure il diritto di
esistere...) e farneticano di non so quali "sermoni", propinando invece alla
lista un loro "sermone" dal cui feroce livore e dalla cui rabbia sprezzante
traspaiono evidenti i motivi biecamente personali che li animano nei miei
confronti.
More solito, Ceserani non ha capito niente; e allora glielo rispiego: sono
all'estero come Visiting Professor di Lingua e Letteratura italiana presso
due Università, una privata ed una statale. Hai capito, ora, Ceserani?
"La vendetta è un piatto che si serve freddo", si dice popolarmente: ma in
questo caso, più volgarmente, i 'grandi professori' (virgolette) Ceserani e
Pellini danno prova soltanto delle discipline (ben poco scientifiche...) in
cui sono - là davvero - indiscussi campioni: l'arroganza, la prepotenza e la
maleducazione.
Ceserani e Pellini, che nei 'discorsi di corridoio' degli ambienti
accademici ho sentito varie volte definire (chissà perché...) "il gatto e la
volpe", sembrano talmente punti sul vivo dal mio 'intervento' che neanche i
tarantati della Terra del rimorso del grande De Martino... ma, appunto, qual
è il loro "rimorso"? Non starò qui a dirlo, perché una 'lista di
discussione' non è, come mostrano di credere "il gatto e la volpe", il luogo
per sfogare pubblicamente i proprii malumori e le proprie rabbie represse: è
invece - ascoltate e imparate, Ceserani e Pellini - luogo di civiltà e di
libero e democratico dibattito, rispettoso delle opinioni e delle idee
altrui; mai arengo dove esercitare i proprii vanagloriosi Diktat.
Il 'grande professore' (virgolette) Ceserani - che non deve essere proprio
un 'drago' in informatica, visto che pretendeva di mandare un messaggio da
un indirizzo elettronico non registrato dalla Lista: cosa che oggi anche i
bambini sanno essere impossibile... -, ed il suo cliens Pellini, non hanno
mai sentito parlare, evidentemente, di quella che sul Web si chiama
netiquette (anche nel messaggio di benevenuto alla lista si avverte
infatti - parole di un'altra lingua per Ceserani e Pellini, e non perché
siano in Inglese...: "Members are expected to be courteous and considerate
in their messages to the list."), e che in questo caso si chiamerebbe più
appropriatamente col vecchio caro termine di 'galateo': ma l'insulto e la
denigrazione sono, appunto, l'arma di chi non ha i mezzi - civili prima
ancora che culturali - né per criticare né per dibattere.
Il mio intervento, dal titolo e dallo sviluppo (diciamo così) 'provocatorii'
(per usare una parola oggi abusata ma che pure conserva un suo significato:
il che Ceserani e Pellini, nonostante le loro menti argute, non sembrano
aver capito) consisteva in effetti in alcuni appunti sulla base dei quali
sono intervenuto a due convegni di psicologia (dato che faccio per
professione - ahimè, di nuovo senza il permesso di Ceserani e Pellini... -
anche lo psicoterapeuta): a ottobre 2000, presso il Consiglio Nazionale
delle Ricerche a Roma, a cura della Regione Lazio, dell’Ordine nazionale
degli Psicologi del Lazio, dell’A.I.G.A. (Associazione Italiana Gestalt
Analitica), della S.I.M.P. (Società Italiana Medicina Psicosomatica) e della
S.I.P.A.P. (Società Italiana Psicologi Area Professionale), il Convegno
Nazionale AP (Associazione Psicoterapeuti) - SIMP (Società Italiana Medicina
Psicosomatica) su Universo donna. Psicologia, biologia, cultura di un
cambiamento; a novembre, a Palazzo Barberini a Roma, a cura della SIPs
(Società Italiana di Psicologia), il Convegno Da Venere a Minerva?
Psicologia del femminile.
I 'magnifici due' non si mostrano in grado di svolgere alcuna critica:
d'altra parte, da chi definisce "di scarsa qualità culturale" filosofi e
antropologi come (mi permettete, Ceserani e Pellini?) un po' - ma solo un
po'... - più noti di loro come Adorno, Horkheimer, Fromm, Margaret Mead
(perché appunto il mio 'intervento' era sostanzialmente una serie di
citazioni da quei grandi studiosi), cosa volete aspettarvi?
Adorno e Horkheimer (visto che li ho citati nel mio piccolo 'pezzo')
parlavano, per individui del genere, di "personalità autoritaria" (ah, già:
dimenticavo che i due filosofi francofortesi sono stati definiti da quei due
"di scarsa qualità culturale" - ma rispetto a Ceserani e Pellini, che non
sono proprio quel che si dice delle aquile, qualcosa in più pure ne
sapranno...): e non è un'offesa, perché i due maestri della Scuola di
Francoforte usavano il termine per personalità, a loro modo, grandi: mentre
Ceserani e Pellini sono grandi - anzi, che dico?, grandissimi - solo in
scostumatezza....
Il 'buon' (virgolette) Ceserani dice che "in tutte le conferenze a un certo
punto si alza una persona e fa un lungo intervento sconclusionato che ha
l'effetto di ammazzare il dibattito"; già, dice bene, perché individui come
lui e Pellini 'ammazzano' (per usare il loro linguaggio) la cultura. Se
l'italianistica fosse stata sempre in simili mani, gli Italian Studies
sarebbero già spariti da un pezzo: ma, grazie al CIelo, né l'italianistica
né la letteratura hanno bisogno di loro.
Al "gatto" e alla "volpe" (e neppure questa è un'offesa, visto che quei due
famosi personaggi erano certo intelligenti... e Ceserani e Pellini...) non è
piaciuto? Non ho chiesto il loro giudizio, ammesso che siano in grado di
darne uno: perché giudicare implica la capacità di criticare e dissentire
intelligentemente, serenamente e civilmente. Ceserani non ha capito il mio
testo perché è "confuso"? Se non lo ha capito non è colpa mia, ma della sua
intelligenza: se lo facesse spiegare da qualcuno...
E' communis opinio che la cultura ingentilisca l'anima: ma, a conoscere
Ceserani ed il suo 'bravo' (ed è, ancora una volta, un complimento, visto
che l'Innominato ed i suoi scagnozzi erano comunque, a loro modo, persone
d'un qualche rilievo...) Pellini, c'è da dire o che questo non è vero o
che... intelligenti pauca...
Una 'lista di discussione' professionale dovrebbe - deve essere un luogo di
civiltà aperto al dibattito, e non un posto per attacchi personali: perché
un letterato, un intellettuale è e deve essere (per potersi chiamare tale)
un uomo di civiltà e di libertà. Chi non lo è non ne è degno, umanamente
prima che culturalmente.
Mi permetto di dissentire su un punto dal pur appropriato intervento di
Mirella Scriboni, là dove parla di "umiliazioni publiche": l'umiliazione non
è mai della persona che viene gratuitamente insultata e minacciata, ma
sempre di chi quella "umiliazione" - ovvero l'arroganza e la villania - la
pratica: insomma l'umiliazione e la vergogna sono tutte del 'buon'
(virgolette) Ceserani e del 'buon' (virgolette) Pellini.
Ergo, rispedisco al mittente (come si dice) tutto il fango che ha lanciato,
affinché ne faccia un lauto banchetto: come dice il poeta (Inf., XVIII,
115-118):
E mentre ch'io là giù con l'occhio cerco,
vidi un col capo sì di merda lordo,
che non parea s'era laico o cherco.
Last but not least, che dire su tutta l'incresciosa (per Ceserani e Pellini)
vicenda? Due cose: la prima è che mi vengono in mente le parole (se la
memoria non m'inganna: qui non ho modo di controllare la citazione) di
Flaiano: "è un cretino, con qualche lampo di imbecillità" (scilicet: come
scrivevano all'inizio dei movie di una volta, "ogni riferimento a fatti e
persone è puramente casuale"...). La seconda: dispiace che per 'quei due' la
lista debba essere coinvolta in questioni ed argomenti che non solo sono
spiacevoli, noiosi e radicalmente, come si dice, off topic, ma che mai
dovrebbero trovare spazio su una mailing list: ma - mi capirete e mi
perdonerete - la mia risposta era assolutamente dovuta.
Per concludere (il 'maestro' - virgolette - mi perdonerà) 'alla Ceserani':
si sa, l'educazione non è fiore di tutti i giardini (anzi, quelli di
Ceserani e Pellini devono essere proprio dei mercati ortofrutticoli...); ma,
"Mi chiedo, e chiedo a voi: non si può far nulla non dico per zittire il
Ceserani, ma almeno per chiedergli di controllare e sintetizzare" la sua
rurale villania?
Un grazie per l'attenzione ed un cordiale saluto a tutti (tranne che a
Ceserani e Pellini, obviously, per i quali i saluti sono giusto
l'opposto...) da
Roberto Pasanisi
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