Print

Print


italian-studies: Scholarly discussions in any field of Italian studies

Cari colleghi,

vi scrivo per annunciare che SEMPER - Seminario permanente di poesia dell’Università di Trento, diretto da Pietro Taravacci e Francesco Zambon, organizza il suo terzo convegno internazionale, intitolato Brevitas. Percorsi estetici tra forma breve e frammento nelle letterature occidentali. Il convegno si terrà a Trento dal 4 al 6 novembre 2015. Per chi fosse interessato a partecipare,c’è tempo fino al 20 luglio 2015 per inviare proposte di comunicazione per interventi della durata di 20 minuti. Di seguito il testo della call for contributions che enuclea le linee di indagine proposte dal consiglio direttivo di Semper e fornisce le indicazioni per l’invio delle proposte.

Cordiali saluti,

Claudia Crocco



Brevitas. Percorsi estetici tra forme brevi e frammento nelle letterature occidentali.

Trento, 4-6 novembre 2015

Il Seminario Permanente di Poesia, al termine del suo terzo anno di attività, intende proporre una riflessione sulle forme brevi e frammentarie della scrittura letteraria, nella prospettiva critica ed estetica della modernità, pur non sottraendosi a un proficuo confronto con le forme tradizionali della brevitas.

La modalità breve, di fatto, affiora costantemente nelle letterature di ogni epoca in forme che vanno da una poetica e un’estetica tutte consapevoli del proprio artificium, di un dire compendioso, colto, allusivo, fino alla brevitas connotativa della modernità, tendente al frammento, residuo di un naufragio delle forme e dei generi e della centralità del tradizionale soggetto lirico.

L’indagine critica in questo campo è un’operazione complessa. Assumendo il frammento come la realtà più connotativa della brevitas moderna, si osserva che esso è una forma, un genere, ma al tempo stesso è la negazione di entrambi. Elusivo ed ellittico, tende a vivere della sua autonomia, ma può anche comporre con altri frammenti un quadro più ampio, come i fragmenta del Canzoniere petrarchesco. Da un lato dunque esso tende a rappresentare quella che Valéry chiamava multiformité du changement possible, dall’altro, mediante la sua brevità, apre al tentativo di rendere un’immagine della nostra complessa realtà – sia di quella esteriore sia di quella intima, privata, psichica, nella consapevolezza che questa visione sarà sempre incompleta, parziale, frammentaria appunto.

Nella storia letteraria dell’Occidente, l’aspirazione a una scrittura breve, specialmente in ambito lirico (ma anche in quello narrativo) ha dato luogo a correnti e generi in perenne dialettica con il canone letterario, all’insegna di una densità semantica e una squisitezza formale incompatibili con opere troppo estese, secondo il lemma di Callimaco del “grande libro, grande danno” (Μέγα βιβλίον, μέγα κακόν). In questa linea si collocano –tra molti esempi possibili– la lirica dei poetae novi, la letteratura gnomica medievale, l’epigramma, l’epillio, l’aforisma, la sentenza, ma anche quei dispositivi retorici volti alla brevità e alla detractio, riscontrabili all’interno di un qualsiasi testo, quali l’ellissi, lo zeugma, l’epifonema, la reticentia…

Nella “rivoluzione” estetica e filosofica, della modernità postromantica, la brevitas si dirige verso una frammentarietà forse più evidente e autonoma, nella doppia direzione di una scrittura che testimonia da un lato la frantumazione dell’unità e l’impossibilità di una qualsiasi sintesi idealista, e dall’altro l’insufficienza della parola poetica, così spesso attratta dall’abisso dell’ineffabile e dal silenzio. Ovviamente la poetica della brevitas non si riduce a questi estremi, ma assume forme e ragioni d’essere che sono tanto varie quanto le tipologie e le funzioni del microtesto perseguito.

Per la sua natura ellittica, sia quando nega l’esistenza di un’unità superiore, sia quando compendia un intero universo, il testo breve o frammentario allude o rimanda sempre a un altrove, a uno spazio al di fuori della lettera che lo compone e lo configura, e nella sua forma, elusiva di ogni assetto generico tradizionale, spesso è terreno di conflitto tra il segno e il suo senso, tra la circostanzialità della voce e la perennità del concetto evocato, e può diventare spazio di ibridazione tra discours poetico e narrativo, tra linguaggio letterario e filosofico. Indagare il frammento significa dunque indagare aspetti sostanziali della scrittura letteraria di ogni tempo e al tempo stesso la peculiarità della nostra epoca.

Il frammento sembra resistere a ogni sistematizzazione; forse per questo è praticato in modo così estensivo dalla lirica moderna che sembra averlo scelto quale suo terreno privilegiato. Gli esempi di un’estetica del frammento in epoca contemporanea sono così frequenti da coincidere con la stessa storia della poesia degli ultimi due secoli: da Mallarmé (Vers de circonstance) a Ungaretti (L’Allegria, Sentimento del Tempo, Poesie disperse), da Celan (Sprachgitter, Atemwende, Lichtzwang) a José Ángel Valente (Breve son, Treintaisiete fragmentos, Fragmentos de un libro futuro), e si potrebbe continuare con ogni espressione poetica, di avanguardia ma non solo, volta a cogliere, mediante una parola sempre rinnovata e sempre autocritica, la disseminazione del senso, le discontinuità, le fratture, le aporie di ogni rappresentazione artistica dell’esistente.

Se è vero che l’ambito poetico è quello più proprio di SEMPER, non vogliamo escludere un confronto con chi ha indagato le forme brevi e frammentarie nella narrativa, che spesso ha guardato a questa modalità: dall’apologo alla favola di ogni tempo, dalla novellistica rinascimentale sino al racconto novecentesco, passando per la brevità della scrittura filosofica di Montaigne e Pascal, e ancora, spingendosi nel contemporaneo, dalle Greguerías di Gómez de la Serna all’affastellarsi di voci in Cortázar e Fuentes fino alle prove dell’ultimo Celati, passando per i romanzi in forma di racconto di Sherwood Anderson o William Faulkner, per approdare alla fioritura del microrrelato in lingua spagnola. Insomma, anche narratori e romanzieri hanno saputo mettere a frutto l’arte di una brevità inconclusa, e in virtù di questo aperta, pronta a sommarsi ad altre brevità.

Il laboratorio di SEMPER, intende avviare una riflessione sulla brevità nella scrittura letteraria, sulle sue varie configurazioni così come sul suo ruolo, le sue funzioni e il suo senso ultimo, in una prospettiva che accolga la letteratura moderna nella sua interezza.

Linee tematiche e di indagine proposte:

 *   Riflessioni teoriche: poetica ed estetica della brevitas e del frammento; forme brevi e ibridazione dei generi (poème en prose, ecc.); critica, metapoetiche e poetiche del frammento
 *   Per una tipologia storica delle forme brevi: evoluzione dei generi brevi nella modernità
 *   Tipologie di frammenti e forme brevi: idillio, epillio, epigramma, aforisma, cahier, zibaldone, microrrelato, narrazioni in cornice, ecc.
 *   Brevitas e frammento come motivi strutturali: microtesto e macrotesto
 *   Brevitas e poesia: frammento ed epifania poetica, frammento e poetiche del silenzio
 *   Brevitas e narrazione: dal romanzo ‘a racconti’ al microrrelato

Per partecipare

Chi fosse interessato a partecipare al Convegno con un intervento della durata di 20 minuti può inviare un abstract (non superiore alle 300 parole), accompagnato da una breve nota bio-bibliografica, entro il 20 luglio 2015. L’indirizzo di posta elettronica di riferimento è: [log in to unmask]<mailto:[log in to unmask]>. Le comunicazioni ai candidati avverranno nel mese di agosto. È prevista la pubblicazione degli atti in collana dotata di peer review.

**********************************************************************
To join the list, send the message: subscribe italian-studies YOUR NAME
to: [log in to unmask]
To send a message to the list, address it to:
[log in to unmask]
To leave the list, send the message: unsubscribe italian-studies
to: [log in to unmask]
In order to report problems or to contact the list's owners, write to:
[log in to unmask]
For further information, visit our web site:
http://www.jiscmail.ac.uk/italian-studies