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“La scrittura
a quattro mani”
Francesca Medaglia (Sapienza-University of Rome)
332 pages, Pensa MultiMedia Editore (“La
Stadera” - Collana di Linguistica, Letteratura e Glottodidattica diretta da Pasquale
Guaragnella, Patrizia Mazzotta, Paolo Pintacuda), Lecce-Brescia, 2014.
For more information: http://www.pensamultimedia.it/lascritturaaquattromani
ABSTRACT: Questo lavoro di ricerca indaga il
funzionamento della prassi scrittoria a quattro o più mani con le sue
implicazioni teorico-letterarie e il ruolo assunto dall’autore, ad essa
connesso. A fondamento di tale analisi risulta di grande importanza il problema
del ruolo assunto dall’autore all’interno del panorama critico e letterario
della letteratura europea. In realtà, però, per quanto numerosi siano gli studi
sulla teoria della morte autoriale, e sul superamento stesso della figura
dell’autore, sinora non è emerso un preciso tentativo di dare una definizione
appropriata di scrittura a quattro mani, all’interno della quale il mutamento
della ‘figura-autore’ appare maggiormente evidente.
Già Calvino sosteneva, infatti, che “più l’opera tende alla moltiplicazione dei possibili più si allontana da quell’unicum che è il self di chi scrive […] magari fosse possibile un’opera concepita al di fuori del self, un’opera che ci permettesse d’uscire dalla prospettiva limitata d’un io individuale […]”, ma, anch’egli si ferma alle soglie della scrittura a quattro mani. In questa linea di ricerca è stato possibile rinvenire nella scrittura a quattro mani la “creolizzazione” dell’autore, seguendo la teoria di É. Glissant secondo il quale “il mondo si creolizza”. La scrittura a quattro mani è, in conclusione, l’ambito in cui l’autore diviene bifronte e co-creatore: l’interesse della critica letteraria non si focalizza più sull’opera in se stessa o sulle sue caratteristiche costituenti, ma sul rapporto comunicativo e generativo tra i suoi autori.
TABLE OF CONTENTS
Premessa
Introduzione
Capitolo I. La scelta del genere letterario
1.1 L’autore è davvero morto?
1.2 Che cos’è e come funziona la scrittura a quattro mani?
1.3 La questione dei generi letterari
1.4 I generi della scrittura a quattro mani
1.5 La scrittura a quattro mani e i ‘sottogeneri’
1.6 Il ‘sottogenere’ più sfruttato: il romanzo giallo e noir
1.7 Il mistero della strada di Sintra (di J. M. Eça de Queiroz e J. D. Ramalho Ortigão)
1.8 Il poliziotto che ride (di M. Sjöwall e P. F. Wahlöö)
1.9 Acqua in bocca (di A. Camilleri e C. Lucarelli)
Capitolo II. La rintracciabilità autoriale
2.1 Perché tentare di rintracciare l’autore?
2.2 È possibile rintracciare l’autore?
2.3 Il Futurismo e la scrittura a quattro mani
2.4 Il Surrealismo e la scrittura a quattro mani
Capitolo III. La questione di genere
3.1 L’uomo e la donna nella scrittura a quattro mani
3.2 Un ventre di donna: romanzo chirurgico (di F. T. Marinetti ed E. Robert)
3.3 Fuoco grande (di C. Pavese e B. Garufi)
3.4 Qualcosa di buono (di S. Casati Modignani)
3.5 Ghiacciofuoco (di L. Pariani e N. Lecca)
Capitolo IV. Collettivo d’avanguardia o autore plurale di consumo?
4.1 La modernità, la contemporaneità e la scrittura “industriale”
4.2 L’autore plurale di consumo, un caso esemplare: M. Delly
4.3 Il collettivo contemporaneo, un caso esemplare: Wu Ming
Conclusioni
Appendici
Bibliografia
Kind regards
Francesca Medaglia