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italian-studies: Scholarly discussions in any field of Italian studies


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Sent: 21 December 2012 13:39
To: [log in to unmask]
Subject: [Sissco]  Reminder - CFP La politica estera italiana nell’Europa della Guerra Fredda: attori tradizionali e nuove forme del ‘fare politica’ tra gli anni Sessanta e Ottanta (scadenza: 10 gennaio 2013)

Gentili Soci,

è con piacere che re-inoltro il Call for Papers per il workshop "La
politica estera italiana nell’Europa della Guerra Fredda: attori
tradizionali e nuove forme del ‘fare politica’ tra gli anni Sessanta e
Ottanta", che si terrà presso l'Università di Padova, il 21-22 giugno
2013.

La scadenza è il 10 gennaio 2013.

Colgo l'occasione per porgervi i migliori auguri di buon Natale e felice
anno nuovo,
cordialmente
Valentine Lomellini

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CALL FOR PAPERS
Dipartimento di Scienze Politiche, Giuridiche e Studi Internazionali
Padova, 21-22 giugno 2013
Scadenza: 10 gennaio 2013

La politica estera italiana nell’Europa della Guerra Fredda:
attori tradizionali e nuove forme del ‘fare politica’ tra gli anni
Sessanta e Ottanta

Recenti tendenze storiografiche hanno sottolineato la necessità di
guardare al processo di decision making della politica estera nazionale in
modo più complessivo, prendendo in considerazione l’azione svolta sia
dagli attori politici tradizionali sia da nuovi protagonisti della
politica. Ai fini di una lettura più completa della realtà storica, va
dunque sottolineata la rilevanza dell’interazione tra queste due tipologie
di attori, mettendo in rilievo la tendenza alla reciproca influenza che
divenne sempre più preminente dalla fine degli anni Sessanta, sino –
quantomeno – agli anni Ottanta.
La politica estera di un Paese andrebbe in definitiva letta non solo in
quanto espressione delle istituzioni, ma anche di partiti politici e
sindacati, nascenti movimenti della società civile, personalità politiche
ed intellettuali: queste sono solamente alcune delle tipologie di attori
che incisero in modo significativo sulla gestione istituzionale delle
dinamiche bipolari, talvolta riuscendo a superare la logica di divisione
dell’Europa o, in altre occasioni, fornendo ulteriore spazio a quella
dello scontro tra i due blocchi.
L’Italia, in particolare, per la sua peculiare posizione geopolitica sul
crinale tra Est e Ovest, può essere ritenuta a ragione un caso
paradigmatico. Negli anni Sessanta e Settanta, l’emergere di vari
movimenti di contestazione (studentesco, operaista) incise
significativamente sulla ridefinizione dell’identità politica collettiva,
non solamente in relazione alle dinamiche interne – come la storiografia
italiana ha in più occasioni sottolineato – ma anche a quelle
internazionali. Si pensi, a solo titolo di esempio, alla posizione
italiana sul conflitto in Vietnam, all’approfondirsi del processo di
integrazione europea ed all’affermarsi della distensione internazionale.
Nel decennio successivo, l’evolversi della situazione internazionale
(dall’affermazione delle leadership conservatrici in Inghilterra e negli
Stati Uniti all’emergere della Seconda Guerra Fredda) fu osservata con
attenzione dall’opinione pubblica. Mentre i partiti tradizionali perdevano
la loro presa sulla società, nuovi movimenti – come quello per la pace e
quello ecologista – videro la luce; influenti opinion makers non
rappresentati in Parlamento incisero in modo sostanziale sulla definizione
dell’immagine dell’Italia e, indirettamente, sulle scelte politiche del
Paese in materia di politica estera.

Tale prospettiva di indagine si inserisce in maniera particolare nel
contesto delle relazioni fra gli Stati europei. Il continente europeo e
quindi l’Italia furono al centro delle dinamiche Est-Ovest e Nord-Sud.
Processi quali l’integrazione europea, la distensione, il rapporto con il
Terzo Mondo e le organizzazioni internazionali caratterizzarono fortemente
sia le scelte del governo italiano, sia il dibattito degli attori
istituzionali e non, dell’opinione pubblica, dai partiti politici e dei
gruppi di pressione e di interesse. Queste sono le principali tematiche
nelle quali si colloca la ricerca dell’unità PRIN di Padova. Il presente
workshop mira, da un lato, a una prima espressione dei risultati della
attività di tale unità e, dall’altro, ad un confronto con studiosi
italiani e stranieri, interessati a tali temi di studio.

Il workshop - organizzato dal Dipartimento di Scienze Politiche,
Giuridiche e Studi Internazionale dell’Università di Padova, e parte del
Progetto di Ricerca di Interesse Nazionale di cui fanno parte anche le
Università di Roma Tor Vergata, Bologna-Forlì e Trento - mira ad
approfondire il tema dell’azione degli attori politici tradizionali e di
nuovi soggetti politici nell’ambito della politica estera italiana, negli
ultimi decenni della Guerra Fredda.
Verranno selezionate proposte di papers e di panels che rientrino in
questo ambito di ricerca.

INDICAZIONI PRATICHE:
Lingua di lavoro: italiano.
Il Comitato Scientifico prenderà in considerazione i saggi presentati ai
fini di una pubblicazione scientifica.

Per candidarsi, è necessario inviare una mail a
[log in to unmask] e [log in to unmask], entro e non oltre
il 10 gennaio 2013 con allegato un UNICO file Word o PDF, contenente un
abstract di 400 parole (circa 2000 caratteri, spazi inclusi) della
proposta e un breve CV accademico discorsivo.
Il file dovrà essere intitolato: “Nome Cognome - workshop PRIN Padova 2013”.
Si chiede cortesemente di indicare il proprio indirizzo email in testa al
documento.
Le comunicazioni di accettazione delle proposte verranno effettuate entro
il mese di gennaio 2013.
Gli studiosi selezionati si impegnano ad inviare una bozza del proprio
contributo entro e non oltre il 15 maggio 2013.
I partecipanti potranno usufruire di vitto e alloggio; il rimborso delle
spese di viaggio verrà effettuato a seconda delle disponibilità di budget.




--
Valentine Lomellini
Assegnista di Ricerca
Ph.D in Political Systems and Institutional Change

Dipartimento di Studi Internazionali - Università di Padova
http://www.dsi.unipd.it/docenti/lomellini.htm



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