Il
canto di Orfeo
POESIA
– RITO – MAGIA
Quello che si propone, per il XVII Convegno
internazionale del Laboratorio Etno-Antropologico di Rocca Grimalda, è uno
scandaglio dei rapporti che, sin dall’antichità più remota, sono sempre
intercorsi fra antropologia e poesia, con particolare riferimento alle dinamiche
dell’oralità, agli strati profondi del magico, alla sacralità della parola, alla
dimensione dell’onirico, della trance e della profezia.
Si parte ovviamente da Orfeo, poiché il mito del musico,
poeta e cantore di Tracia che col suo canto smuove massi e alberi e incanta la
natura e libera dagli inferi l'amata Euridice, vuole sottolineare la componente
di sortilegio, di magia, di capacità evocativa che ha la parola poetica, che
sola può carpire al caos delle cose un bagliore di luce. La poesia come rito, come magia, come terapia; la
poesia che cura, la poesia che manda in estasi, la poesia che incanta, la poesia
come suono e come sogno. Ma accanto a
ciò, nella concretezza delle culture e delle epoche storiche, la figura del
poeta primitivo e il suo rapporto con il mondo dei morti, il poeta profeta e
veggente, il poeta rabdomante, il poeta-vate, il poeta sciamano che ferma il
tempo e resuscita memorie moribonde.
Al centro del Convegno, sarà la figura di un artista-poeta alessandrino vivente che sembra bene incarnare questo rapporto: Giovanni Rapetti, di cui il Laboratorio di Rocca Grimalda intende festeggiare i 90 anni. Rapetti è scultore, un artista figurativo che ha avuto per maestri Casorati e Manzù e che dal 1973 ad oggi si è reso protagonista di un lavoro poetico ciclopico e fluviale, un poema in endecasillabi sulla storia, la memoria e la visione del mondo di una piccola comunità (il sobborgo alessandrino di Villa del Foro). Un poema ancora in progress, scolpito nel dialetto locale, ma che dal microcosmo paesano assurge a significati universali. Si tratta di più di milletrecento poesie di forte afflato epico-lirico, che hanno portato Rapetti a essere considerato una delle voci più interessanti nel panorama neodialettale contemporaneo. Alla presentazione del progetto di pubblicazione della sua opera omnia, cui attendono Franco Castelli e Piero Milanese, seguirà, in forma di concerto, la presentazione dell’ultimo disco del gruppo folk dei “Tre Martelli”: Cantè ’r paròli, interamente dedicato alle composizioni di Rapetti.
Sembra giusto
sottolineare come, nonostante i tempi difficili per la cultura, l’edizione 2012
del convegno rocchese registri la
presenza di nomi prestigiosi di studiosi e ricercatori stranieri, come
il
grande studioso dell’orfismo Alberto Bernabé Pajares (Università Complutense di Madrid), il mitografo polacco Gościwit Malinowski (Università di Breslavia), due demo-etno-antropologi romeni: Bogdan Neagota, e Ileana Benga, oltre a Franco Ferrari dell’Università dell’Aquila, Luigi Lombardi Satriani dell’Università di Roma, Ambrogio Artoni dell’Università di Torino, Alberto Borghini del Politecnico di Torino e infine, dall’Università di Genova, Paolo Aldo Rossi, Ida Li Vigni, Massimo Angelini, Lorenzo Còveri, Sonia M. Barillari.
PROGRAMMA
Sabato 22 settembre ore 15
Presiede: Sonia Maura Barillari
Luigi Maria Lombardi Satriani (Università "La Sapienza" di Roma), Dell'universo poetico folklorico: prospettive e metafore
Alberto Bernabé Pajares (Universidad Complutense de Madrid), Orfeo intermediario tra dei e uomini
Franco
Ferrari (Università dell’Aquila), Vita - morte - vita: Orfeo sul Mar
Nero
Gościwit Malinowski (Uniwersytet Wrocławski, Università di
Breslavia), Aristeas of Proconnesus: poet and traveller, shaman and mystic,
drug addict or folktale hero?
Per i
90 anni del bardo di Villa del Foro: Giovanni Rapetti
Franco
Castelli (ISRAL) Un poeta sciamano nelle terre di Baudolino