L'ATTUALITÀ DI ERNESTO ROSSI A 40 ANNI DALLA SCOMPARSA
Siena, 31 maggio - 1°giugno 2007 (Aula Magna del Rettorato - via Banchi di Sotto n. 55)
31 maggio ore 15.00 Tavola Rotonda
Saluto del Magnifico Rettore dell'Università di Siena, Silvano Focardi
Presiedono: Fabio Grassi Orsini (Docente di Storia Contemporanea)
Alessandro Figà Talamanca (Presidente della Fondazione
Ernesto Rossi – Gaetano Salvemini)
Coordina: Donatella
Cherubini (Docente di Storia del Giornalismo, Università di
Siena)
Intervengono: Andrea Becherucci (Archivio storico dell'Unione Europea, Istituto Universitario Europeo)
Mimmo Franzinelli, curatore di Ernesto Rossi, Epistolario: dal Partito d'Azione al centro-sinistra, 1943- 1967 (Laterza 2007)
Antonella Braga, autrice di Un federalista giacobino. Ernesto Rossi pioniere degli Stati Uniti d'Europa (il Mulino 2007)
Simonetta Michelotti, autrice di «Stato e Chiesa». Ernesto Rossi contro il clericalismo. Una battaglia per la democrazia (Rubbettino 2007)
1° giugno ore 9.15 Dibattito
Modera: Gualtiero Vecellio (Giornalista RAI, Direttore di Notizie Radicali)
Partecipano: Marco Pannella (Eurodeputato della Lista Bonino)
Benedetto Della Vedova (Deputato di Forza Italia, Presidente dei Riformatori Liberali)
Piero Ignazi (Docente di Scienza della Politica, Università di Bologna)
Emanuele Macaluso (Direttore de Le nuove ragioni del socialismo)
Francesco Merlo (Editorialista de La Repubblica)
Economista, storico, polemista, giornalista
d’inchiesta tra i più efficaci, Ernesto Rossi (1897-1967)
fu tra i fondatori di «Giustizia e Libertà» e pagò la sua opposizione
al regime fascista con nove anni di galera e quattro di confino sull’isola di
Ventotene, dove elaborò con Altiero Spinelli ed Eugenio Colorni il Manifesto del
federalismo europeo.Nel dopoguerra divenne paladino di
un'Italia laica, liberale, anticomunista, capofila del processo di unificazione
europea in senso federalista. Amico dei fratelli Rosselli, discepolo di Gaetano
Salvemini e interlocutore privilegiato di Luigi Einaudi, Ernesto Rossi fu
implacabile nel denunciare con i suoi libri e dalle pagine de «Il Mondo» e
«L'Astrolabio» le commistioni tra politica ed economia, il potere
monopolistico della grande industria e dell’alta finanza, il conservatorismo dei
sindacati, la corruzione amministrativa, le ingerenze clericali nello Stato. Ma
seppe anche offrire un modello di sana e oculata gestione pubblica negli anni in
cui diresse l'Azienda Rilievo Alienazione Residuati bellici (ARAR), tra il 1945
e il 1958. Nel 1955 partecipò alla fondazione del Partito
radicale. Morì a Roma il 9 febbraio 1967: tre giorni dopo avrebbe dovuto
presiedere al teatro Adriano la manifestazione di apertura dell’Anno
Anticlericale. Ernesto Rossi fece luce sulle zone d'ombra che
avvolgevano il progresso economico, politico e civile dell’Italia del
dopoguerra. Alcune di queste ombre si sono allungate fino ad oggi, a
quarant'anni dalla sua scomparsa.
Iniziativa organizzata da: Dipartimento di Scienze Storiche, Giuridiche, Politiche e Sociali ; Associazione Radicale Global Democracy; Fondazione Ernesto Rossi – Gaetano Salvemini
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