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news from CeIS - Roma, apologies for the delay in forwarding it.
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CeIS Inform@ [mailto:[log in to unmask]]
Sent: 20. juni 2006 14:58
To: Servizio Newsletter
Subject: CEIS Roma - News n. 082
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C e I S I N F O R M @ : Novità, notizie e
approfondimenti dal CeIS
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Newsletter n.82 del 20/06/2006
SOMMARIO
===== Le Notizie Flash =====
- Il programma della FESTA del 27 Giugno 2006:
Giornata Internazionale contro l'uso e il traffico di sostanze
stupefacenti
promossa dall'ONU
----- Gli Approfondimenti -----
- dal Delfino n.2 Marzo/Aprile 2006 :
Il timone
LA CASA COME IO LA IMMAGINO
di don Mario Picchi
- Il mestiere di educatore
LA SCOMPARSA DELL'INFANZIA
di Mario Pollo
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===== LE NOTIZIE FLASH =====
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=== Il programma della FESTA del 27 Giugno 2006:
Giornata Internazionale contro l'uso e il
traffico di sostanze stupefacenti
promossa dall'ONU ===
Il 27 Giugno 2006 dalle ore 17.00
il Centro Italiano di Solidarietà di Roma
CELEBRA
La Giornata Internazionale contro l'uso e il traffico di
sostanze
stupefacenti promossa dall'ONU
La festa annuale dell'associazione famiglie
Le famiglie, gli amici, i giovani e gli educatori
Vi INVITANO alla FESTA
PROGRAMMA
ore
17.00:
Accoglienza degli invitati
ore 18.15 - 18.45: Incontro di Don Mario Picchi con le
autorità
ore 18.45 - 19.00: Cerimonia per la donazione di un
automezzo
dalla CARPOINT al Centro Italiano di Solidarietà
di Roma
ore 19.00 - 20.00: Esibizione della Banda Ufficiale
della Polizia
di Stato
ore 20.00 - 21.30: Cena (buffet)
Gruppo Musicale "Ottava nota"
ore 20.30 - 21.30: Partita di calcio
ore 21.30 - 22.30: Rappresentazione del Gruppo
Teatrale "Labor-Tutor"
ore 22.30 - 24.00: Balli Andino-Sudamericani
Balli di gruppo
Tutti insieme in Via Attilio Ambrosini, 129 a Roma.
Per vedere la locandina cliccare sul seguente link
http://www.ceis.it/notizie/news161.jpg
Per informazioni telefonare all'Associazione Famiglie
06/54195222/237
e-mail: [log in to unmask]
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----- GLI APPROFONDIMENTI -----
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----- LA CASA COME IO LA IMMAGINO -----
di don Mario Picchi
dal Delfino n.2 Marzo/Aprile 2006
Il timone
Tre episodi del Vangelo, tre situazioni che pongono al
centro
dell’attenzione una casa: quella di cui tutti avvertiamo il bisogno,
ma che talvolta non abbiamo o non sentiamo accogliente o non siamo
capaci di aprire a chi non ce l’ha e a chi ha sbagliato.
In questi ultimi anni la casa, e dunque la mancanza di
abitazioni,
gli sfratti, le situazioni precarie e disagiate, l’aumento dei senza
dimora, sono stati indicati come le ultime grandi emergenze sociali
anche del nostro Paese.
Ora, in campagna elettorale, è stato un susseguirsi di promesse: la
casa per tutti, nessuno per strada, la casa di tutti, la casa senza
tasse, l’esproprio delle terze case e via dicendo. Singoli personaggi
e raggruppamenti politici usano la “casa” nel proprio nome e nei
propri slogan.
La casa non è soltanto quattro mura. Una casa per dirsi veramente tale
deve poter essere sentita come luogo di accoglienza, di condivisione
serena dei momenti gioiosi e di quelli sofferti, aperta al dialogo e
al confronto, in grado di comprensione, di accettazione, di perdono,
di amore.
Ricorderò sempre quei giovani che, richiesti di descrivere il momento
più triste della loro esperienza di tossicodipendente, indicavano
tutti il Natale e le festività: quando “gli altri vivevano serenamente
nella loro casa, mentre io giravo per le strade della città in cerca
di sostanze, disperatamente solo, con il gelo sul corpo ma soprattutto
nel cuore...”.
La “casa” è per me un simbolo forte del ritorno alla vita della
persona
sconfitta per un certo periodo della propria esistenza dalla droga.
Mi piace descrivere alcuni modelli di casa che sembrano lievitare pieni
di speranza dalle pagine del Vangelo, facendo tre esempi...
Per approfondire l'argomento cliccare su
www.ceis.it/delfino/2006/02/art01.htm
----- LA SCOMPARSA DELL'INFANZIA -----
di Mario Pollo
dal Delfino n.2 Marzo/Aprile 2006
Il mestiere di educatore
L’ infanzia come noi la conosciamo è un prodotto tutto
sommato recente
nella storia umana: compare tra la fine dell’800 e gli inizi del
’900.
Fino ad allora esistevano i bambini, ma non esisteva l’infanzia, perché
i bambini vivevano totalmente immersi nella vita del mondo adulto senza
alcun tipo di protezione.
Alla fine dell’800 i movimenti per i diritti e per la tutela
dell’infanzia hanno posto al centro dell’attenzione il fatto che,
per
assicurare una crescita armonica ai bambini, era necessario proteggerli
dal mondo adulto e creare una sorta di recinto protettivo intorno ad
essi, un recinto attraverso cui far filtrare in modo progressivo e
misurato i modi di vita del mondo adulto, informazioni, conoscenze, ecc.
Il modello educativo si è venuto impostando su questa esposizione
progressiva del bambino alla realtà della vita del mondo.
Il controllo sulla segregazione del bambino veniva mantenuto
efficacemente perché gli adulti si autocensuravano di fronte ai piccoli:
evitavano certi atteggiamenti e comportamenti, non parlavano di fronte a
loro di argomenti quali il sesso, la morte, il denaro ed altri che erano
“tabuizzati”. Inoltre ai bambini si cercava di dare
un’immagine di sé e
del mondo adulto alquanto nobile; e l’effetto desiderato poteva essere
raggiunto abbastanza facilmente in quanto l’unico mezzo di approccio
indiretto alla realtà era costituito dai libri o dai giornali.
In effetti si può imparare presto a leggere, ma prima di giungere a
sviluppare un’evoluta capacità di lettura occorrono numerosi anni: al
bambino nelle cui mani fosse capitato un giornale o un libro destinato al
pubblico adulto non capiva tutto, ne comprendeva solo una piccola parte,
e questo permetteva di controllare il suo mondo...
Per approfondire l'argomento cliccare su
www.ceis.it/delfino/2006/02/art02.htm
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