Sabato 15 giugno 2002, alle ore 17,30,
presso l’Associazione Lucana
“Giustino Fortunato” (via Tarantino, 4 [Vomero]; Napoli),
a cura dell'ASSOCIAZIONE
LUCANA “GIUSTINO FORTUNATO”,
presentazione del volume di
ROBERTO PASANISI
LE «MUSE BENDATE»: LA POESIA DEL NOVECENTO CONTRO LA MODERNITÀ
EDITO DALLA I.E.P.I.
(Istituti Editoriali e Poligrafici Internazionali).
Interventi di
GIUSEPPE COZZOLINO
(Teoria delle comunicazioni di massa,
Istituto Universitario Orientale di Napoli)
e
GABRIELE PULLI
(Psicologia,
Università di Salerno).
«Ci sia permesso questo avvicinamento tra l’Umanesimo enciclopedico di Roberto Pasanisi e
quello di Mircea Eliade, che abbiamo eletto per
rappresentare qui questa nozione ideale di un’esperienza apparentemente
irrealizzabile. In effetti, il nostro amico Pasanisi illustra in maniera
convincente la nozione di sapienza (che noi gli troviamo a furia di leggere la
sua opera già impressionante...) definita da Proust il più
chiaramente possibile. Dubitiamo che Proust
abbia avuto presente anche un senso figurato, ma per quanto riguarda Roberto
Pasanisi riteniamo che nessuno più di lui potrebbe fare questo percorso, questo
grande periplo attraverso la cultura del
mondo, a partire dall’antichità greco-romana alla poesia di questa fin de siècle.
Un vero excursus, per non dire incursione, negli
strati quasi primordiali, nel fondamento del pensiero umano: che non gli
impedisce in alcun modo di giungere agevolmente alle vette della sapienza di
tutti i tempi, impossibili per la maggior parte di noi. In primo luogo, vi diciamo che
l’opera dell’autore in questione, almeno i suoi poemi e i suoi
saggi, è vista qui, nel Sud dell’Europa centrale, come un’opera
solida, di valore sicuro, portatrice di un messaggio chiaro, che arricchisce,
di cui bisognerà tenere conto nell’evoluzione ulteriore di questi generi. [...] Dobbiamo ammettere che la
quotazione di quelle riviste è
aumentata
dall’oggi al domani, dopo la pubblicazione di questi saggi. La serietà,
la documentazione di una stupefacente vasta estensione, cosa piuttosto rara ai
giorni nostri, la novità delle idee avanzate, l’audacia stessa di taluni
saggi inclusi in questo volume (la quale talvolta rasenta la cancellazione di tabu,
vicino ad una iconoclastia nel senso positivo
della parola) fanno sì che il volume si legga come una meta-narrazione ad alto
livello, d’un’eleganza espressiva e d’una chiarità /
concisione d’idee che lo rendono indispensabile ad ogni ricercatore o,
semplicemente, amatore di poesia o lettore di una critica solidamente ancorata
nel mondo dei valori. Eccoci
dunque davanti ad un’opera complessa, di grande
finezza esegetica, segnata dalla capacità dell’autore di affrontare con
evidente competenza ed una deliziosa compiutezza filologica i grandi temi del
patrimonio culturale universale, non soltanto italiano [...]. Diciamo piuttosto
che l’autore è un vero enciclopedista moderno, viste le sue molteplici
preoccupazioni, al punto che si potrebbe addurre che la sua interdisciplinarità è pluridisciplinare (sic!).
Lo sguardo del saggista si volge verso la condizione umana e, allo stesso
tempo, verso la sua complessità e profondità, proponendo il ritorno ai valori
fondamentali dell’umanità, che solo l’arte e la letteratura (grazie
soprattutto alla poesia...) sono all’altezza di illustrare e
conservare, ovvero trasmettere alle generazioni a venire. Perfino ad
avvertirle, talvolta... Giacché i testi mettono a nudo la decadenza etica e spirituale della vita
quotidiana, anche quella della cultura occidentale considerata nel suo insieme.
Noi, il lettore di questi saggi, abbiamo seguito da vicino quello sguardo, a
volte sinuoso, a volte labirintico, e ciò che abbiamo scoperto per caso dalle nostre letture ci spinge a proporvi questo
eccellente volume, non fosse altro che per incitarvi a riflettere e
sull’epoca in cui viviamo, e su quella in cui ci condurrà il nuovo
millennio. Fatene dunque, finché c’è tempo, il vostro pane, e ne farete
alla fine le vostre delizie: che non è affatto male per un libro di saggi.»
(dalla Prefazione
di Constantin Frosin, Università Statale
“Il Basso Danubio”, Galati, Romania)
«Nel rischio cioè
di una tecnologia schiavizzante e di un potere prepotente ed occulto, sotto le
apparenze fantasmagoriche di una sedicente “democrazia del consumo”
che coinvolge anche la cultura, si oppone — con convinta coscienza
letteraria e stilistica — questa attenta, significativa linea saggistica
inventiva di Roberto Pasanisi. Un testo che si presenta con scelta di ‘situazione’ culturale
decisa che, negli stessi risvolti ‘polemici’, conserva coerenza
di discussione critica: come è evidente già dal titolo della raccolta, Le «muse
bendate»: la poesia del Novecento contro la modernità: dove quel
“contro” postula e ricerca una ragione coerente di ‘verità’, al di là di
posizioni acquisite o meno. Un’esigenza, quindi, di vera libertà
creativa: nella fiducia di un’arte, soprattutto la poesia, che conservi
sempre “una delle libertà e delle audacie con cui la nostra epoca riesce
a sfuggire alle catene della funzionalità”. Per una più autentica ricerca
del vero: nel campo del pensiero e dell’arte di sempre.»
(dalla Postfazione
di Carmine Di Biase, Istituto Universitario “Suor Orsola Benincasa”, Napoli)
Sommario
Constantin Frosin,
Il destino attuale del male di vivere (da un
punto di vista pasanisiano)
I. L’ ‘uomo-massa’ e la ‘morte
della bellezza’: la
coscienza dell’Occidente alle soglie del nulla
II. Il poeta tra le rovine. Fra ‘civiltà di massa’ e ‘morte dei valori’ una via oltre la modernità
III. «La ragione è diventata irrazionale e stupida»: ‘falsa soggettività’,
‘industria culturale’
e totalitarismo «al culmine del processo di razionalizzazione»
IV. Gli inferi e il paradiso: la ‘diversità
dell’artista’ e la ‘morte dell’amore’ nella
volgarità del mondo moderno
V. La forma della bellezza: la genesi della poesia di Mallarmé come specimen della lirica moderna
VI. Per una nuova scienza: teoria della Metroanalisi
VII. La ‘ripetizione creativa’
VIII. La ‘ripetizione onirica’: la rima del Poema Paradisiaco fra
Psicoanalisi e Metricologia
IX. Il ‘significante onirico’: appunti per una Metroanalisi
X. Alla Nutrice: Metroanalisi
d’una lirica ‘paradisiaca’
XI. Hortus conclusus: altra Metroanalisi d’una lirica `paradisiaca’
XII. Giorgio Caproni: l’assoluto e le cose
XIII. L’ ‘età
dell’innocenza’. L’ ‘epica del quotidiano’ sul discrimine sublime fra realtà
e desiderio
XIV. Ricerca linguistica e tradizione
XV. I segni dell’incanto: la ‘poetica della luce’
XVI. La poesia si aggira tra gli orrori delle metropoli,
braccata dalla modernità
XVII. Il caos e l’eticità: un modello di poesia post-moderna
XVIII. Nostalgia dell’altrove: la poesia neo-umanistica
XIX. Trovarsi: una ‘poetica del quotidiano’alla ricerca del Sé perduto
XX. L’idillio infranto: uno specimen di poesia neo-provenzale
XXI. Le ragioni del
sogno e della fede
XXII. Il tormento e l’estasi: ‘amore’ e ‘morte’ nel nome delle cose
XXIII. Rassegna di poesia contemporanea
XXIV. La poesia nelle riviste
XXV. Rassegna di saggistica sulla poesia contemporanea
Carmine Di
Biase, Postfazione
Note
Roberto Pasanisi, italianista, scrittore, editore e psicoterapeuta, è nato a
Napoli nel 1962.
È Direttore e Presidente dell’Istituto Italiano di Cultura di Napoli
(Ente di rilievo della Regione Campania, riconosciuto dal Ministero per i Beni
e le Attività Culturali), Direttore della rivista internazionale di poesia e
letteratura “Nuove Lettere” e del CISAT (Centro Italiano Studî
Arte-Terapia) di Napoli (presso il
quale è
analista didatta), Visiting Professor
presso varie Università e direttore del Libero Istituto Universitario per
Stranieri “Francesco De Sanctis” (LIUPS), dove è professore di
Letteratura italiana moderna e contemporanea e di Psicologia dell’arte e
della letteratura. È membro del Comitato di lettura delle collane editoriali dell’Istituto (dirigendone, in
particolare, quelle di poesia).
Ha pubblicato tre volumi di versi (il più recente è Sulla rotta di Magellano), due volumi saggistici e circa
duecento articoli in riviste specializzate italiane e straniere attinenti
specialmente alla metricologia (nell’àmbito
della quale ha ideato la Metroanalisi)
e alle applicazioni della psicoanalisi alla letteratura e, come autori, a
Lorenzo Spirito Gualtieri e
al D’Annunzio del Poema Paradisiaco,
nonché a poeti italiani del Novecento (Caproni specialmente) ed a Mallarmé.