----- Original Message ----- From: [log in to unmask] To: Ile Alexandratos Sent: Monday, December 17, 2001 12:18 PM Subject: <nessun oggetto> PER SALVARE SAFYA Care amiche, cari amici, lo so bene: voi avete tante cose da fare e io vi disturbo. Ma leggete, vi prego, qualche riga di quelle che seguono e ditemi se, sapendo quello che so, posso non chiedere a tutti di intervenire. Safya Husseini Tungar-Tudu è una ragazza nigeriana di trent'anni, senza marito. Ha avuto un bambino e dunque, per la legge fondamentalista islamica che nel suo paese ha valore di legge penale, se non interviene una vasta protesta internazionale, fra un mese o poco più sarà posta in una buca, seppellita sino al seno e poi lapidata a morte dalla gente del suo villaggio. Chiusa nella sua capanna, in questi giorni allatta il suo bambino, che è diventato la sua condanna a morte. Lo potrà tenere al seno per qualche settimana (144 giorni dopo la nascita), poi la trascineranno nella fossa e la massacreranno. Ho telefonato oggi 17 Dicembre all'Ambasciata Nigeriana a Roma Tel. 06 6896231 per sapere se Safya fosse già stata lapidata. Safya è ancora viva. Un dipendente molto gentile, è stato molto premuroso nello spiegare che la Nigeria (stato crisitiano) non approva quanto lo Stato di Sokoto (uno stato al Nord della Nigeria e dominato dai musulmani) si approssima a compiere e mi ha invitata a inviare quanti più fax possibile all'attenzione dell'Ambasciatore al seguente numero: 06 6832528. Possiamo ancora fare qualcosa. 1. Possiamo scrivere all'Ambasciata di Nigeria, via Orazio 18, 00193 Roma, dicendo che vogliamo che Safya viva, chiediamo che il presidente della repubblica nigeriana le conceda la grazia. Oppure un fax: 06.6832528 2. Possiamo scrivere al ministro degli Esteri, Renato Ruggiero, piazzale della Farnesina 1, 00184 Roma, chiedendogli un intervento umanitario del Governo italiano. Ma bisogna che le nostre lettere siano e tante, perciò vi prego di trasmettere questo appello alle vostre amiche e ai vostri amici (anche quelle e quelli che non hanno e-mail!) e di scrivere al più presto all' ambasciata e al ministro: sapete anche voi che se non lo fate stasera stessa o domani mattina, rischiate di dimenticarvene! Un'ultima cosa: quello di Safya non è una questione di donne. Come sempre succede in questi casi, il padre del bambino è stato assolto per insufficienza di prove. Anche per questo, mi pare, noi maschi siamo coinvolti nella sorte di Safya. Non possiamo rimanere ai bordi della sua fossa, contemplando inerti l'ennesimo delitto del maschilismo. P.S. Se vorrete farmi sapere se avete inviato il messaggio e se potremo avere alle spalle una consistente mobilitazione di opinione pubblica, potremo forse studiare la possibilità di mandare poi una delegazione dall'ambasciatore nigeriano. TO STOP THE EXECUTION OF SAFIYA HUSSAINI TUNGAR-TUDU President Olusegun Obasanjo Presidential Villa Aso Rock Abuja Nigeria Ambasciata Nigeriana a Roma - fax: 06.6832528 Governor of SokotoState Attorney General of Nigeria Attorney General of Sokoto State Your Excellency, We are writing to express our deep concern over a ruling by a court in northern Nigeria that sentenced Safiya Hussaini Tungar-Tudu to death by stoning after finding her guilty of pre-marital sex. We urge you to intervene on her behalf to prevent this cruel and inhuman punishment from being meted out against her. We oppose the death penalty in all circumstances and in all the countries, because of its inherent cruelty. Additionally, the International Covenant on Civil and Political Rights, which Nigeria ratified in July 1993, strictly prohibits the imposition of capital punishment on a pregnant woman. Based on the information we received, on October 9, 2001, the Islamic court in Gwadabawa, Sokoto State, in northern Nigeria sentenced Ms.Tungar-Tudu to death after finding her guilty of having pre-marital sex . We understand that the court's ruling is pending approval by the governor of Sokoto State, after which a date to mete out the punishment will be fixed. We are sure you want to consider that this case involves two lives to be defended and we implore and urge you to ensure that this cruel and inhuman sentence is not carried out. Sincerely,