Carissimo Giorgio,
Ho peccato e sbagliato parlando di un "soulier de ver", dato che in
Perrault e in altre versioni francesi si parla invece di una "pantoufle de
vair" ("scarpina di pelliccia"). Per chiarire la cosa e il mio errore: fr.
"vair" (dal lat. "varium"), 'colorato, macchiato', per trasferimento
'cavallo macchiato', 'pelliccia (macchiata)', in francese moderno e'
omofono di "verre" (lat. "vitrum"), e questa omofonia pare avere creato
nella tradizione orale (e probabilmente gia' in francese) l'idea di una
"pantoufle de verre" ("scarpina di vetro"). Io invece, leggendo nel tuo
messaggio la spiegazione "verro, tipo di cuoio", e partendo da it. "verro"
< lat. "verrem" ('maiale adulto non castrato, adibito alla riproducione'),
avevo congetturato che la parola francese "ver(at)" (< lat. "verrem") aveva
in qualche modo occasionato il fraintendimento in questione. La "pantoufle
de vair" si e' dunque trasformata un'altra volta, e questa volta in
"scarpina di (cuio di) maiale..."
Otfried (contrito e compunto)
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