Cari amici, avrei bisogno di decifrare un passo da una lettera di Paolo
Giovio che capisco in parte, ma niente affatto in toto. Si tratta
di una lettera del Giovio al card. Alessandro Farnese datata 1541 nella
quale parla giocosamente degli spassi della famiglia (in senso
rinascimentale) del card. Farnese durante una breve dimora a Siena. Il
riferimento a Forteguerra si rifa' a Laudomia Forteguerri, poetessa e
bellezza senese. Non so chi sia messer Antonio. Ecco il passo:
"Noi andaremo a madonna la ventura, poi che V.S. R.ma, occupata nella
cogitazione per non dire sgonfiatura di brachesse della Fortiguerra, si
scorda di darci avviso della partenza nostra; di modo che messer Antonio
dormira' ad uso delli aruspici de' Persi *sub dio et in nuda huma*,
pensando alli silogismi delli filosofi senesi bizarri come la Lupa, quale
non vorria marito per stare in chiasso."
Che vuol dire (capisco il senso, ma non ci giurerei):
"sgonfiatura di brachesse"
"ad uso delli aruspici de' Persi"
"stare in chiasso"
Grazie!
Konrad Eisenbichler
<[log in to unmask]>
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