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L’immaginario ecologico contemporaneo: letteratura e ambiente Convegno internazionale Università di Gent – 7-9 dicembre 2020

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Irene Cecchini <[log in to unmask]>

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Scholarly discussions in any field of Italian studies <[log in to unmask]>

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Tue, 10 Mar 2020 15:53:13 +0000

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italian-studies: Scholarly discussions in any field of Italian studies

L’immaginario ecologico contemporaneo: letteratura e ambiente

Convegno internazionale
Università di Gent – 7-9 dicembre 2020


Dagli anni Ottanta ad oggi, la problematica ambientale si sta ritagliando uno spazio sempre crescente nell’ambito della finzione narrativa contemporanea. Se la relazione tra l’uomo e la natura, da Teocrito fino a Thoreau, ha ricoperto un ruolo decisivo nella letteratura occidentale, la coscienza ecologica, legata direttamente alla paura di un’alterazione della biosfera, ha acquisito rilevanza solo in anni recenti, diventando argomento d’interesse prima nella società e poi nella letteratura. L’idea di una nuova epoca geologica, l’Antropocene, caratterizzata dall’impatto dell’azione umana sulla terra, si afferma progressivamente anche come categoria dell’immaginario contemporaneo: la natura si impone come una forza narrativa autonoma, senza configurarsi necessariamente come riflesso del sentimento umano. A questo riguardo, Lawrence Buell, uno dei fondatori dell’ecocritica, scrive che un testo per essere considerato d’interesse ambientale deve guardare “all’ambiente non come fosse un quadro predefinito e immutabile ma come una presenza non umana dotata di una vitalità propria, sottolineando così che la storia umana si collega inesorabilmente alla storia naturale” (Buell, 1995). Questo porta a considerare la necessità di una logica non antropocentrica, nella quale l’interesse dell’uomo non appare più come l’unico legittimo. La dimensione etica riacquista un valore importante nel testo e determina una rinnovata attenzione alla referenzialità della letteratura e, allo stesso tempo, richiede una presa di posizione da parte dello scrittore; fenomeno che si è manifestato anche in contesti – come ad esempio quello della Francia post II guerra – in cui lo sperimentalismo formale sembrava prevalere (Schoentjes, 2015).
Lo scopo di questo convegno è di indagare l’impatto/l’effetto che la sensibilità ecologica esercita sull’immaginario letterario e sui nuovi legami che quest’ultimo istaura nelle nostre rappresentazioni individuali e collettive con quanto comunemente si chiama “la natura” e “l’ambiente”.
Proprio perché rimane ancora quasi tutta da elaborare la cartografia transnazionale delle letterature ad interesse ambientale e/o ecologico, che possa meglio afferrare gli obiettivi e le particolarità di questa sensibilità, l’intento del congresso è quello di dare spazio a tutte le narrazioni letterarie (romanzo, racconto, testimonianza) in lingua italiana, francese, inglese e tedesca, privilegiando una prospettiva globale. Attraverso un approccio ecopoetico, l’attenzione maggiore sarà rivolta allo studio degli espedienti formali elaborati per la rappresentazione della problematica ambientale e, più in generale, alle specificità letterarie che questa nuova tendenza sembra registrare (Scaffai, 2017).

Verranno prese in considerazione le proposte di relazione relative ai seguenti assi di ricerca:

-L’immaginario dell’oikos: la rappresentazione dell’attaccamento ad un luogo specifico rappresenta uno dei temi più esplorati nel campo dell’ecocritica; questo proprio in ragione del legame costitutivo, indicato dall’etimologia stessa, tra la casa e la concezione di uno spazio primordiale. Anche la raffigurazione della natura, intesa come dimora collettiva, si impone come tema centrale in autori come Mario Rigoni Stern, Marie-Hélène Lafon, Robert Seethaler. 
Viene quindi da chiedersi: come gli autori rappresentano e problematizzano l’attaccamento ad un luogo originario? Qual è il ruolo, nella narrativa ecologica contemporanea, dell’immagine casa-dimora attraverso i suoi legami con la natura circostante?
-La rappresentazione del non umano: la letteratura contemporanea nutre un interesse sempre maggiore verso la rappresentazione del non umano, ovvero ciò che oltrepassa le categorie concettuali e percettive della nostra specie. Un’attenzione particolare è riservata al mondo animale, come avviene nei testi di Isabel Sorente, di Günter Grass, di J.M. Coetzee, ma anche i mondi naturale e minerale diventano talvolta protagonista, come nelle opere di Michael Stavarič e di Pierre Gascar. Quella che viene messa in atto è una sfida narrativa: gli autori infatti si servono del logos per dare la parola a chi non la possiede e evocare una prospettiva del tutto inedita. Attraverso quali mezzi stilistici, narrativi e concettuali riusciamo ad uscire dal punto di vista antropocentrico, lasciando da parte il paradigma mimetico tradizionale?
-Le forme letterarie dell’ecologia: quali aspetti formali possono adottarsi per rappresentare l’esperienza ecologica all’interno di un testo narrativo. In che modo gli scrittori modellano il linguaggio, tradizionalmente inteso come esclusiva capacità umana? Come le figure retoriche dell’allegoria, della metafora, della metonimia e della sineddoche contribuiscono a riconfigurare le paratie tra l’uomo e la natura, così da plasmare un immaginario nuovo di ibridazione e relazione continua fra gli elementi?
-In viaggio nella natura: le narrazioni ecologiche contemporanee si rifanno spesso ai racconti di viaggio e di esperienza solitaria in luoghi incontaminati, entrambi temi portanti della tradizione del nature writing da Thoreau fino a Edward Abbey. Tuttavia, gli autori contemporanei, pur mantenendo l’intenzione di instaurare un rapporto più intimo e più profondo con la natura, si distaccano da un’esaltazione dell’uomo impavido o da ideali anarchici e di ribellione, esplorando la possibilità di una nuova unione più armoniosa tra l’uomo e l’ambiente antropizzato (Celati) oppure adottando uno sguardo femminile e/o ecofemminista (Aby Andrews, Claudie Hunzinger).
-La narrativizzazione di conoscenze scientifiche: l’ecologia prima di essere un movimento politico o sociale, è una disciplina scientifica che studia l’interazione fra i diversi esseri viventi nel loro ambiente. L’utilizzo di conoscenze scientifiche nei testi letterari è dunque un aspetto fondamentale e talvolta sottovalutato dalla critica, benché scrittori come Richard Powers ne facciano elemento centrale della propria produzione artistica. Come le informazioni e i dati sui rischi ecologici forniti dagli esperti interagiscono con il testo letterario e vengono così problematizzati all’interno della narrazione? Come la terminologia scientifica viene integrata all’interno della rappresentazione letteraria da un punto di vista stilistico e cognitivo? Quali nozioni e campi del sapere vengono privilegiati e perché?
-Il cambiamento climatico e la questione dell’inquinamento : una delle tendenze principali della nuova sensibilità ecologica in letteratura è quella di mostrare le ferite inflitte dall’uomo sull’ambiente, superando e contestando una rappresentazione della natura fondata esclusivamente sulla sua idealizzazione attraverso caratteristiche positive che la valorizzano come un locus amoenus. Nuovi scenari devastanti e devastati, quali le zone ormai contaminate dai prodotti chimici, l’inquinamento dell’atmosfera e delle acque, la presenza sempre più invasiva dei rifiuti a livello locale e internazionale, stanno iniziando ad emergere e a dominare le pagine letterarie, come registrano i testi di Rick Bass, di Guillaume Poix, di Christa Wolf o di Roberto Saviano. Quali tipi di narrazioni genera questa letteratura basata sulla rappresentazione della perdita d’armonia e di sconvolgimento generale?
-Il militantismo ecologico: la preoccupazione ecologica corrisponde anche a un ritorno significativo dell’impegno morale e civile da parte degli scrittori. L’urgenza delle questioni ecologiche e la loro universalità hanno permesso la creazione di opere dal forte interesse sociale e direttamente impegnate nel dibattito ambientale (Johanatan Safran Foer, Camille Brunel, Wu Ming); un intento simile si può ritrovare anche in movimenti di rivendicazione sociale (eco-femminismo, ecologia post-coloniale). Quali sono dunque le strategie letterarie messe in atto dagli autori per avere un impatto politico e sociale? Che idea di letteratura ne consegue? Quale legame essa può intrattenere con il militantismo diretto?
-La narrativa globale: nel contesto della letteratura globale alcuni scrittori quali Margaret Atwood, Don De Lillo, Laurent Mauvignier, Maylis de Kerangal esplorano, nei loro romanzi, la possibilità di un immaginario cosmopolita, fondato su una rete di connessioni sempre più salde, materiali e immateriali, che condizionano in profondità il nostro modo di percepire l’altro e l’altrove. È così inevitabile scontrarsi con la problematica del localismo o del globalismo, criticamente riletta da Ursula Heise (2008). In che modo la dimensione globale della problematica ecologica partecipa alla fondazione di questa nuova forma narrativa?


Le proposte di relazione (massimo 400 parole) vanno inviate in una delle lingue del convegno (inglese, francese, italiano, tedesco) corredate dalla bio-bibliografia dell’autore all’indirizzo [log in to unmask] entro e non oltre il 15 maggio 2020.

Il comitato organizzatore non potrà farsi carico delle spese relative al viaggio e del pernottamento a Gent. La quota d’iscrizione sarà di 100 euro.

Nell’ambito del convegno verranno organizzate due tavole rotonde con Gisèle Bienne e Francesca Melandri, scrittrici sensibili alla tematica ecologica, e due conferenze “keynotes” con Gabriele Dürbeck (University of Vechta) e Kate Rigby (Bath Spa University) al fine di creare uno scambio diretto e vivace fra critica accademica e creazione letteraria.

Comitato scientifico

Franca Bellarsi, Université Libre de Bruxelles
Benjamin Biebuyck, Università di Gent
Stef Craps, Università di Gent
Enrico Mattioda, Università di Torino
Alain Romestaing, Università di Parigi V
Denis Saint-Amand, Università di Namur
Niccolò Scaffai, Università di Siena/Università di Losanna
Pierre Schoentjes, Università di Gent
Anne Simon, CNRS/EHESS Parigi
Sabine Verhulst, Università di Gent
Riccardo Barontini, Università di Gent

Comitato organizzativo

Franca Bellarsi, Université Libre de Bruxelles
Benjamin Biebuyck, Università di Gent
Stef Craps, Università di Gent
Enrico Mattioda, Università di Torino
Alain Romestaing, Università di Parigi V
Denis Saint-Amand, Università di Namur
Niccolò Scaffai, Università di Siena/Università di Losanna
Pierre Schoentjes, Università di Gent
Anne Simon, CNRS/EHESS Parigi
Sabine Verhulst, Università di Gent
Riccardo Barontini, Università di Gent (dir.)
Denis Saint-Amand, Unversità di Namur
Miruna Craciunescu, Università di Gent/Università di Laval
Sara Buekens, Università di Gent
Irene Cecchini, Università di Gent
Hannah Cornelus, Università di Gent
Ida Marie Olsen, Università di Gent



Bibliografia critica

Beyond Nature Writing. Expanding the Boundaries of Ecocriticism, K. Ambuster & K.
R. Wallace éds, Charlottesville, U of Virginia P, 2001.
Ecocritical Theory: New European Approaches, Axel Goodbody, Kate Rigby éds,
Charlottesville/ London, U of Virginia P, 2011.
Facing Animals/ Face aux bêtes, A. Simon éd., L’esprit créateur, 51 : 4, 2011.
Ecocritica. La letteratura e la crisi del pianeta, Caterina Salabé ed., Roma, Donzelli,
2013.
Ulrich Beck, Der kosmopolitische Blick oder: Krieg ist Frieden, Frankfurt am Main,
Suhrkamp, 2004.
Lawrence Buell, The Environmental Imagination: Thoreau, Nature Writing and the
Formation of American Culture, Cambridge/ London, Harvard University Press,
1995.
---, Writing for an Endangered World. Literature, Culture, and Environment in the U.S.
and Beyond, Harvard, Harvard University Press, 2001.
Gabriele Dürbeck & Urte Stobbe, Ecocriticism: Eine Einführung, Köln, Böhlau, 2015.
Timothy Clark, The Cambridge Introduction to Literature and the Environment,
Cambridge, Cambridge University Press, 2010.
Michel Collot, La pensée-paysage, Arles, Actes Sud, 2011.
Catrin Gersdorf, Sylvia Mayer (Hg), Natur – Kultur – Text. Beiträge zu Ökologie und
Literaturwissenschaft. Heidelberg, Winter, 2005.
Ursula K. Heise, Sense of Place and Sense of Planet: The Environmental Imagination
of the Global, Oxford, Oxford University Press, 2008.
Ursula K. Heise: Imagining Extinction: The Cultural Meanings of Endangered
Species. Chicago, U of Chicago P, 2016. 
Serenella Iovino, Ecologia letteraria. Una strategia di sopravvivenza, Milano, Edizioni Ambiente, 2015
Timothy Morton, Ecology without Nature, New York, Cambridge, Harvard UP, 2009.
Stéphanie Posthumus, French écocritique: reading contemporary French theory and fiction ecologically, Toronto; Buffalo; London, University of Toronto Press, 2017.
Niccolò Scaffai Letteratura e ecologia. Forme e temi di una relazione narrativa. Roma, Carocci, 2017.
Pierre Schoentjes, Ce qui a lieu. Essai d’écopoétique, Paris, Wildproject, 2015
---, « Paysages toxiques : Pollution, déchets et atteintes à l’environnement dans la littérature contemporaine », Kultur – Landschaft – Raum. Dynamiken literarischer Inszenierungen von Kulturlandschaften, 2018, p. 165-182.
---, « Faire le job à Agbogbloshie. Guillaume Poix, Les fils conducteurs », Critique. Revue générale des publications françaises et étrangères (Paris), Tome LXXIV – N° 859, décembre 2018, p. 1052-1063.
Alain Suberchicot, Littérature et environnement. Pour une écocritique comparée, Paris, Champion,
2012, <Unichamp-Essentiel>.
Bernard Westphal, La géocritique. Réel, fiction, espace, Paris, Minuit, <Paradoxe>,
2007
Kenneth White, L’esprit nomade, Paris, Grasset, 1987.
Hubert Zapf, Literatur als kulturelle Ökologie. Zur kulturellen Funktion imaginativer
Texte an Beispielen des amerikanischen Romans, Tübingen, Niemeyer, 2002.
Hubert Zapf, Literature as Cultural Ecology, London, Bloomsbury Academic, 2016.

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