italian-studies: Scholarly discussions in any field of Italian studies
Gentili colleghi,
mi permetto di segnalarvi un volume di recente pubblicazione, "Tracce a margine - Scritture a firma femminile nella narrativa storica siciliana contemporanea" di Serena Todesco, di cui riporto la scheda dell'editore.
Vi ringrazio per l'attenzione e vi auguro buon lavoro.
Anna Lisa Somma
University of Birmingham
* * *
Serena Todesco, "Tracce a margine - Scritture a firma femminile nella narrativa storica siciliana contemporanea", Gioiosa Marea, Pungitopo, 2017, pp. 728
In Sicilia, il romanzo storico incarna una parte consistente dell’identità e delle ideologie dominanti sin dall’Unità del 1861. Dopo la morte di Sciascia, l’avvio
della fortuna di Camilleri e l’uscita del romanzo La lunga vita di Marianna Ucrìa di Dacia Maraini, gli anni Novanta prestano la scena a numerosi ripensamenti,
sospingono e incoraggiano una dislocazione della Sicilia storico-letteraria fissata in stereotipi e formule stantie.
Sopraggiunta la fine dei generi, sembra aprirsi anche per la letteratura siciliana la stagione del genere. Questo libro guarda al romanzo della Storia nel luogo
Sicilia – metafisica, mentale, simbolica – scrutando l’universo di alcune autrici capaci di lasciare segnali indelebili sul corpo di una scrittura in continua evoluzione, proprio a partire dagli anni Novanta. Attraverso analisi testuali e riflessioni teoriche, nascono ipotesi e domande. Cosa significa interrogarsi sulla condizione delle donne attraverso la scrittura? Si può davvero parlare di ‘differenza di genere’ per le narrazioni a firma femminile in Sicilia? Qual è il peso dell’orizzonte discorsivo radicatosi con la creazione (anche letteraria) di una regione ‘colonizzata’ dal Nord dopo l’unificazione? E poi, quale contributo offrono oggi queste scritture alla nostra percezione del genere storico?
Le storie e microstorie qui esaminate escono dal territorio sicuro della tradizione spostandone il baricentro, intridono la lingua di miti, dialetti e interferenze
documentarie, dialogano con i fantasmi letterari dei padri, evocano umanità non convenzionali, ritrovano voci femminili e maschili perdute. Ma soprattutto
rompono, consapevolmente o meno, l’ossatura culturale e ideologica di un certo immaginario potente, paradigmatico, consolatorio.
Serena Todesco (Messina, 1980) affianca il lavoro di traduttrice all’attività di ricerca in letteratura italiana contemporanea. Ha pubblicato saggi su Emma
Donoghue, Maria Attanasio e Maria Rosa Cutrufelli, e ha partecipato a convegni internazionali in Irlanda, Francia e Ungheria. Come traduttrice, ha preso parte a numerosi progetti editoriali e festival internazionali, tra cui Parma Poesia, Festival Internazionale di Poesia di Genova, Cork World Book Fest (Irlanda), e Medunarodni Festival Suvremene Poezije (Croazia). Oltre a diverse collaborazioni con voci poetiche italiane (Roberta Bertozzi, Rosaria Lo Russo, Sara Ventroni, Laura Accerboni), ha tradotto poeti contemporanei di lingua inglese, croata e macedone (Kapka Kassabova, Arundhati Subramaniam, Alvin Pang, Silvestar Vrljic, Irena Delonga, Ana Brnardic), e pubblicato su varie riviste cartacee e online, tra cui “Semicerchio”, “Tratti”, “The Shop”, “El Ghibli” e “La Libellula”. Vive a Zagabria, dove si occupa di ricerca, traduzione e didattica dell’italiano. Attualmente lavora a un libro-intervista dedicato alla vita e all’opera di Maria Rosa Cutrufelli.
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