italian-studies: Scholarly discussions in any field of Italian studies
Dear all,
Please see below the CfP for a collected edition which reflects on the
concept of subalternity in Italian colonialism from an
interdisciplinary perspective.
Best wishes,
Valeria Deplano
--------
Can the Italian Subaltern Speak?
Subalternità e agency: egemonie di letterature e storie
Introduzione
Negli ultimi anni numerose voci hanno contribuito ad animare, anche in
Italia, il dibattito degli studi postcoloniali.
Un primo e provvisorio bilancio delle esperienze di studio che da più
di un decennio si muovono nell’ambito del postcolonialismo italiano
mette però in evidenza come la riflessione sul passato coloniale e
sulle eredità postcoloniali ad esso correlate soffra di un duplice
isolamento, esterno e interno agli studi stessi. Da una parte la
mancanza nel Paese di una 'memoria comune condivisa' richiama gli
studiosi alla necessità non solo di decostruire le immagini –
fortemente radicate nell’immaginario collettivo e nel senso comune –
del “colonialismo straccione” o degli “italiani brava gente”, ma anche
di contrastare un revisionismo storico – e comunque fortemente
ideologizzato, che in tempi recenti ha portato, per esempio, alla
costruzione di un mausoleo in memoria di Rodolfo Graziani.
Dall'altra parte in Italia gli studi storici e letterari che adottano
un approccio postcoloniale sono continuamente limitati nella loro
capacità epistemologica dall'adozione di statuti che funzionano come
confini impenetrabili, estremi e definitivi del farsi e disfarsi delle
discipline.
Cogliendo le teorizzazioni sul discorso coloniale (Gramsci, Said,
Bhabha, Spivak, ecc.), questo call for paper nasce dunque
dall'esigenza di approfondire lo studio del caso italiano portando
avanti un'analisi in profondità che renda permeabili i confini
disciplinari e che, mettendo in relazione la letteratura con la
storia, lavori sulle discontinuità di registro e sulle continuità di
narrazione. Su entrambe è necessario interrogarsi per comprendere le
forme di domino del passato, le molte facce della storia coloniale del
paese, ma anche le condizioni di soggettivazione postcoloniale.
Un volume per... Can the Italian Subaltern Speak?
In quest'ottica il presente cfp vuole proporre una riflessione sul
concetto di subalternità e sulle molteplici declinazioni assunte in
colonia o in Italia. Esso si pone l'obiettivo di raccogliere, in una
medesima pubblicazione, articoli con taglio diverso che mettano a
fuoco le narrazioni, i processi, le pratiche i cui precipitati
produssero e/o continuano a generare forme di subalternità. In questo
senso saranno scelti quegli abstract che ricerchino una relazione tra
storia e letteratura, recependo le teorie postcoloniali nel dibattito
internazionale e proponendo nuove interpretazioni per i casi italiani.
Questi alcuni dei nuclei tematici che interessano maggiormente:
Genealogie del potere e forme di subalternità: partendo dalle
teorizzazioni femministe sull'intersezionalità, sono ben accetti
contributi sulle forme di razzializzazione, costruzione della
bianchezza, del genere, della sessualità in epoca coloniale e nel
contesto postcoloniale
Memorie e storie: se i subalterni non hanno la possibilità di
parola,come possiamo interrogarne le tracce nel racconto della storia?
Tali segmenti di vita sono portati alla parola, e in quali forme nella
costruzione di un immaginario collettivo dai migranti? Come incide,
dal punto di vista della subalternità, il rapporto tra memoria e
storia?
Identità (ascaro, nativo, madama; migrante, invisibile, rifugiato),
immaginari coloniali e postcoloniali, archivio coloniale, subalternità
coloniali nella penisola e, viceversa, utilizzo di rapporti tra nord e
Mezzogiorno del paese per costruire forme di soggettivazione.
Gli abstract dovranno essere in italiano, avere lunghezza massima di
500 battute e pervenire entro e non oltre il 29 giugno, insieme a un
breve CV, ai seguenti indirizzi dei curatori:
Giuliana Benvenuti [log in to unmask]
Valeria Deplano [log in to unmask]
Lorenzo Mari [log in to unmask]
Gabriele Proglio [log in to unmask]
I contributi dovranno essere redatti in italiano e seguire le
indicazioni fornite dai curatori nella notifica di accettazione degli
abstract.
Can the Italian Subaltern Speak?
Subalternità e agency: egemonie di letterature e storie
Negli ultimi anni numerose voci hanno contribuito ad animare, anche in
Italia, il dibattito degli studi postcoloniali.
Un primo e provvisorio bilancio delle esperienze di studio che da più
di un decennio si muovono nell’ambito del postcolonialismo italiano
mette però in evidenza come la riflessione sul passato coloniale e
sulle eredità postcoloniali ad esso correlate soffra di un duplice
isolamento, esterno e interno agli studi stessi. Da una parte la
mancanza nel Paese di una 'memoria comune condivisa' richiama gli
studiosi alla necessità non solo di decostruire le immagini –
fortemente radicate nell’immaginario collettivo e nel senso comune –
del “colonialismo straccione” o degli “italiani brava gente”, ma anche
di contrastare un revisionismo storico – e comunque fortemente
ideologizzato, che in tempi recenti ha portato, per esempio, alla
costruzione di un mausoleo in memoria di Rodolfo Graziani.
Dall'altra parte in Italia gli studi storici e letterari che adottano
un approccio postcoloniale sono continuamente limitati nella loro
capacità epistemologica dall'adozione di statuti che funzionano come
confini impenetrabili, estremi e definitivi del farsi e disfarsi delle
discipline.
Cogliendo le teorizzazioni sul discorso coloniale (Gramsci, Said,
Bhabha, Spivak, ecc.), questo call for paper nasce dunque
dall'esigenza di approfondire lo studio del caso italiano portando
avanti un'analisi in profondità che renda permeabili i confini
disciplinari e che, mettendo in relazione la letteratura con la
storia, lavori sulle discontinuità di registro e sulle continuità di
narrazione. Su entrambe è necessario interrogarsi per comprendere le
forme di domino del passato, le molte facce della storia coloniale del
paese, ma anche le condizioni di soggettivazione postcoloniale.
Un volume per... Can the Italian Subaltern Speak?
In quest'ottica il presente cfp vuole proporre una riflessione sul
concetto di subalternità e sulle molteplici declinazioni assunte in
colonia o in Italia. Esso si pone l'obiettivo di raccogliere, in una
medesima pubblicazione, articoli con taglio diverso che mettano a
fuoco le narrazioni, i processi, le pratiche i cui precipitati
produssero e/o continuano a generare forme di subalternità. In questo
senso saranno scelti quegli abstract che ricerchino una relazione tra
storia e letteratura, recependo le teorie postcoloniali nel dibattito
internazionale e proponendo nuove interpretazioni per i casi italiani.
Questi alcuni dei nuclei tematici che interessano maggiormente:
Genealogie del potere e forme di subalternità: partendo dalle
teorizzazioni femministe sull'intersezionalità, sono ben accetti
contributi sulle forme di razzializzazione, costruzione della
bianchezza, del genere, della sessualità in epoca coloniale e nel
contesto postcoloniale
Memorie e storie: se i subalterni non hanno la possibilità di
parola,come possiamo interrogarne le tracce nel racconto della storia?
Tali segmenti di vita sono portati alla parola, e in quali forme nella
costruzione di un immaginario collettivo dai migranti? Come incide,
dal punto di vista della subalternità, il rapporto tra memoria e
storia?
Identità (ascaro, nativo, madama; migrante, invisibile, rifugiato),
immaginari coloniali e postcoloniali, archivio coloniale, subalternità
coloniali nella penisola e, viceversa, utilizzo di rapporti tra nord e
Mezzogiorno del paese per costruire forme di soggettivazione.
Gli abstract dovranno essere in italiano, avere lunghezza massima di
500 battute e pervenire entro e non oltre il 29 giugno, insieme a un
breve CV, ai seguenti indirizzi dei curatori:
Giuliana Benvenuti [log in to unmask]
Valeria Deplano [log in to unmask]
Lorenzo Mari [log in to unmask]
Gabriele Proglio [log in to unmask]
I contributi dovranno essere redatti in italiano e seguire le
indicazioni fornite dai curatori nella notifica di accettazione degli
abstract.
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Valeria Deplano, PhD
Università di Cagliari
+39 3475003515
skype: deplanova
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