Thanks for this, Davide.
I have Italian friends who I am sure will be interested.
Regards
Vivianne
------
Date: Tue, 12 Feb 2013 14:06:27 +0100
From: Davide Ermacora <[log in to unmask]>
Subject: Fate. Madri � Amanti � Streghe, Alessandria, Edizioni dell�Orso, 2012 ('Fairies: mothers, lovers and witches')
The proceedings of the Conference held in Rocca Grimalda (Italy), 16-17 September 2011, with the title 'Fairies: mothers, lovers and witches' have now been published. The volume is of great relevance for those interested in European popular religion, Folklore and Historical anthropology in a philological perspective (Italian language only, with an essay in French by M.me Harf-Lancner).
D.
-----------------------------------
Fate. Madri � Amanti � Streghe, Sonia Maura Barillari (ed.), L'Immagine Riflessa/Quaderni Serie Miscellanea 13, Alessandria, Edizioni dell�Orso, 2012, 420 p.
http://www.ediorso.it/
Nonostante entit� a essa assai simili per natura e funzioni innegabilmente popolino l�immaginario di civilt� antecedenti o del tutto indipendenti da quelle medievali, il naufragio pressoch� irrimediabile di fonti scritte, e la scarsa autorevolezza che si � soliti attribuire a quelle orali, fa s� che si tenda a collocare le origini della figura della fata nel medioevo, le cui letterature ce ne restituiscono innumerevoli immagini riflesse, talora nitide, talora evanescenti come inevitabilmente accade quando la ricezione � subordinata alla presenza di un medium � quello artistico-letterario, appunto � a cui in questo caso � a sua volta sovrapposto un ulteriore filtro, quello culturale, indotto dalla spessa coltre di secoli attraverso cui osserviamo queste entit� fragili e potenti, dalle indubbie ascendenze surnaturali. Come sovente accade quando i filtri si sommano e si sovrappongono, anche i fenomeni di rifrazione si moltiplicano, offrendo al nostro sguardo silhouettes che si lasciano intuire sfaccettate e poliedriche, ma di cui non di rado ci � dato cogliere solo pochi lati, vaghi contorni, quelli funzionali al progetto narrativo in cui sono inserite, frequentemente gi� sottoposti al vaglio e/o alle reinterpretazioni dell�ideologia dominante. Duttile, versatile, eclettico, polimorfo: tale ci appare il personaggio della fata nella letteratura e, prima ancora, nel pensiero dell�Et� di Mezzo. Tanto da rendere difficile stabilirne una fisionomia univocamente determinata. Morgana � sicuramente una fata, nel senso che oggi attribuiamo al termine. Cos� pure Melusina � e le sue numerose sodali � anche se alcuni aspetti della sua essenza ferica possono turbare le rigide tassonomie della nostra contemporaneit�. Ma Isotta? Per certo � una donna, in quanto soggetta alla morte, per� possiede poteri taumaturgici, e la madre sa confezionare pozioni di provata efficacia. E Sibilla? Ella stessa conferma al Meschino di non essere fata, eppure � signora di un mondo fatato. E le streghe della val di Fassa? Seguaci della Donna del bon zogo, in nulla credono di offendere il Credo cristiano e sono fermamente convinte di operare in favore della fertilit� della terra e della prosperit� della comunit�... � questo che si � proposto il Convegno di cui qui si pubblicano gli Atti: investigare gli aspetti meno noti di questa figura profondamente ambivalente � e capace di giungere tale, fra alterne vicende, ben oltre i confini dell�era moderna � attraverso gli strumenti di una ricerca interdisciplinare che sappia mettere a frutto gli insegnamenti dell�antropologia, della filologia, dell�analisi storica e letteraria, dell�iconografia. (Dalla Presentazione di Sonia Maura Barillari)
|