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Italian Research Seminar Series
School of Modern Languages and Cultures - University of Leeds
Letteratura italiana e identità nazionale dagli 1990 a oggi.
- Daniela Brogi (Università per Stranieri di Siena), Nuovi italiani. Le cosiddette letterature migranti
- Gigliola Sulis (University of Leeds), Anticoloniale-postcoloniale nella narrativa di fine Novecento: l’opera di Sergio Atzeni
25th April 2012, 3.15-5.15pm
Leeds Humanities Research Institute (LHRI), room 3
Daniela Brogi (Università per Stranieri di Siena), Nuovi italiani. Le cosiddette letterature migranti
Sono passati pochi mesi dalla chiusura delle celebrazioni ufficiali del centocinquantenario dell’Unità d'Italia: nell'arco di questo periodo molto si è discusso di identità italiana, e di identità letteraria italiana, ma i luoghi dove questo è avvenuto, stabilendo tra letteratura, cultura e società un vero ponte sono stati principalmente, per non dire esclusivamente, le scuole, perché questi sono gli spazi sociali dove èormai impossibile ignorare la presenza dello ‘straniero’. Altrove ha per lo più continuato ad agire una rimozione: di date, di episodi storici, di forme divita, di culture. Cercheremo allora di discutere di queste zone oscure dellamemoria identitaria italiana, con una speciale attenzione a quelle autrici e quegli autori di origine non italiana che restano ancora per lo più ai margini del discorso critico (es. Gabriella Kuruvilla, Gabriella Ghermandi, Amara Lakhous, Ornela Vorpsi, Igiaba Scego)
Daniela Brogi insegna Letteratura Contemporanea all’Università per Stranieri di Siena. I suoi principali interessi riguardano le teorie e i modi dellanarrazione; da tempo si occupa anche di letteratura e cinema. Ha lavorato alungo su I promessi sposi (con un volume, un commento e un nuovo libro in corso di elaborazione). Ha scritto saggi, articoli e commenti su Verga, Svevo, Tozzi, Bilenchi, Cassola, Pasolini, Calvino e la narrativa della Resistenza. Ultimamente ha cominciato a seguire con una speciale attenzione le scritture afroitaliane.
Gigliola Sulis (University of Leeds), Anticoloniale-postcoloniale nella narrativa di fine Novecento: l’opera di Sergio Atzeni
La consapevolezza della sardità come condizione postcoloniale affiora in intellettuali e artisti isolani dalla fine degli anni Ottanta; essa si presenta spesso come sviluppo, affinamento e ribaltamento di una precedente visione anticoloniale della questione etnica, che opponeva la Sardegna all’Italia in parallelo con i movimenti di liberazione nazionale e d’indipendenza delle colonie delle potenze occidentali. Negli anni Settanta la stessa questione della lingua e il riconoscimento delle minoranze linguistiche si caricano di valenze antropologiche (Pasolini parla di “genocidio culturale” e di “catastrofe antropologica”) e sono interpretati in prospettiva terzomondista (cfr. Sergio Salvi: Le lingue tagliate. Storia delle minoranze linguistiche in Italia – Lo sconvolgente rapporto sul ‘genocidio bianco’ che condanna 250.000 italiani di lingue diverse a vivere come in colonia, 1975). Nel contempo, si rafforzano il pensiero e il sentimento indipendentista e autonomista, come mostrano i successi elettorali del Partito Sardo d’Azione nei primi anni Ottanta. Il mio intervento proporrà di considerare alcuni snodi del passaggio, nel dibattito identitario sardo, da una visione anticoloniale a quella postcoloniale, prendendo spunto dal percorso di progressivo affinamento della rappresentazione postcoloniale della Sardegna nell’opera di Sergio Atzeni (1952-1995).
Gigliola Sulis è Lecturer in Italian Literature presso la University of Leeds. I suoi interessi di ricerca vertono su plurilinguismo letterario, la narrativa moderna e contemporanea, le letterature regionali, la poesia in dialetto. Il suo approccio critico integra stilistica, narratologia e storia della lingua. Si è occupata anche di storia del novecento, e in particolare della resistenza e dei movimenti degli anni settanta. La sua monografia su Sergio Atzeni, in via di completamento, è stata parzialmente finanziata dalla British Academy e dall’Arts and Humanities Research Council.
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Dr Gigliola Sulis
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