Hi Sabina,
Looks like Portone has been engaged in research and writing on witch hunts
since about 1983. Including a focus on educating the younger generation
about the instigators of witch hunts.
Kathryn
http://www.paoloportone.it/biografia.htm
http://ci-re.it/schede/it/leggi/obiettivi-e-finalitadel-centro-insubrico-ricerche-etnostorichecire
http://www.tavoladismeraldo.it/TAVOLA%20DI%20SMERALDO/pdf/EVENTI/streghe/LEVONE%202011/RELATORI.pdf
----- Original Message -----
From: "Magliocco, Sabina" <[log in to unmask]>
To: <[log in to unmask]>
Sent: Saturday, August 20, 2011 12:21 PM
Subject: Re: [ACADEMIC-STUDY-MAGIC] Fairies in Monferrato
Just curious: is anyone on this list familiar with the work of Paolo
Portone, whose paper will be presented at this conference? I haven't been
able to find much in the way of his publications. Perhaps he's a young
scholar or graduate student?
Best,
Sabina
Sabina Magliocco
Professor
Department of Anthropology
California State University - Northridge
[log in to unmask]
________________________________________
From: Society for The Academic Study of Magic
[[log in to unmask]] On Behalf Of Davide Ermacora
[[log in to unmask]]
Sent: Saturday, August 20, 2011 5:16 AM
To: [log in to unmask]
Subject: [ACADEMIC-STUDY-MAGIC] Fairies in Monferrato
Potentially of great interest. An italian meeting about Fairies among
anthropology, folklore studies and philological perspectives (italian
language only, with something in french).
D.
Fate: madri, amanti, streghe
Rocca Grimalda (AL), 17-18 settembre 2011
XVI Convegno internazionale
Sabato 17 settembre, ore 14, 30: apertura convegno
SALUTI delle 'autorità'
Sonia Maura Barillari, Presentazione convegno
ore 15, sessione pomeridiana
Laurence Harf, Université Paris III 'la Sorbonne nouvelle', Amadas et Ydoine
et la poétique de la féerie
Martina Di Febo, Università di Macerata, Il corpo del phantasma: la
dannazione della fata
Sonia Maura Barillari, Università di Genova, Fata e 'strega'? Rapsodia su un
motivo letterario fra Lanval e la serrana
Carlo Donà, Università di Messina, La fata-bestia e la bestia fatata
Massimo Bonafin, Università di Macerata, Fra Oriente e Occidente: astuzie di
volpi e di fate
Patrizia Caraffi, Università di Bologna, Morgana. Dalla letteratura al
cinema
Domenica 18 settembre, ore 9, sessione mattutina
Rita Caprini, Università di Genova, Sposare una fata: Egeria, Melusina e
Macha
Rosanna Brusegan, Università di Verona, Arras 1276 - Rocca Pietore 2006:
fate e ondine a confronto
Cesare Poppi, Università di Lugano - Università di Trento, Il fato delle
fate: a proposito di un racconto fassano
Mira Mocan, Università di Roma Tre, Fate o streghe? Le iele nella
letteratura romena
Francesco Benozzo, Università di Bologna, Iconomastica ferica: i nomi della
fata nei dialetti d'Europa
ore 15, sessione pomeridiana
Massimo Oldoni, Università di Roma «La Sapienza», Le fate di Arlecchino
Paolo Aldo Rossi, Università di Genova, La Fata Turchina e le metamorfosi di
Pinocchio
Paola Goretti, Fondazione Ermitage Italia (Ferrara), Nell'aria mulinante:
ninfe, acque, apparizioni
Franco Castelli, ISRAL, Parche, fate, masche: dalla mitologia al folklore
Paolo Portone, Centro insubrico di ricerche etnostoriche, All'origine di un
mito moderno. Dal 'gioco della Signora' al sabba di Satana
Ida Li Vigni, Università di Genova, L'iconografia della strega tra
immaginario popolare e realtà sociale
Linee guida del convegno
La figura della fata innegabilmente affonda le sue radici nel medioevo, le
cui letterature ce ne restituiscono l'immagine riflessa, talora nitida,
talora evanescente come inevitabilmente accade quando la ricezione è
subordinata alla presenza di un medium - quello artistico-letterario,
appunto - a cui in questo caso è a sua volta sovrapposto un ulteriore
filtro, quello culturale indotto dalla spessa coltre di secoli attraverso
cui osserviamo queste entità fragili e potenti, dalle indubbie ascendenze
surnaturali.
Come sovente accade quando i filtri si sommano e si sovrappongono, anche i
fenomeni di rifrazione si moltiplicano, offrendo al nostro sguardo
silhouettes che si lasciano intuire sfaccettate e poliedriche, ma di cui non
di rado ci è dato cogliere solo pochi lati, vaghi contorni, quelli
funzionali al progetto narrativo in cui sono inserite, frequentemente già
sottoposti al vaglio e/o alle reinterpretazioni dell'ideologia dominante.
Duttile, versatile, eclettico, polimorfo: tale ci appare il personaggio
della fata nella letteratura, e prima ancora nel pensiero, medievale. Tanto
da rendere difficile stabilirne una fisionomia univocamente determinata.
Morgana è sicuramente una fata, nel senso che oggi attribuiamo al termine.
Così pure Melusina - e le sue numerose sodali - anche se alcuni aspetti
della sua natura fatata possono turbare le rigide tassonomie della nostra
contemporaneità. Ma Isotta? Per certo è una donna, in quanto soggetta alla
morte, però possiede poteri taumaturgici, e la madre sa confezionare pozioni
di provata efficacia. E Sibilla? Ella stessa conferma al Meschino di non
essere fata, eppure è signora di un mondo fatato. E le streghe della val di
Fassa? Seguaci della donna del bon zogo, in nulla credono di offendere il
Credo cristiano e sono fermamente convinte di operare in favore della
fertilità della terra e della prosperità della comunità...
È questo che si propone il nostro convegno: investigare gli aspetti meno
noti di questa figura profondamente ambivalente capace di giungere tale, fra
alterne vicende, ben oltre i confini dell'era moderna, attraverso gli
strumenti di una ricerca interdisciplinare che sappia mettere a frutto gli
insegnamenti dell'antropologia, della filologia, dell'analisi storica e
letteraria, dell'iconografia.
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