italian-studies: Scholarly discussions in any field of Italian studies
Carissimo Alfio,
si', mi fai piacere se mi mandi queste informazioni.
Riceverei volentieri tutti i libri elencati qui sotto (eccetto quaderni
veneti) per farli recensire sugli annali.
Mandami una copia in piu' del Canzoniere con fattura e ti mandero'
quanto ti avevo promesso tempo fa.
Grazie e buon lavoro!
dino cervigni
Longo Editore wrote:
> italian-studies: Scholarly discussions in any field of Italian studies
>
> Care Amiche e Amici,
> augurandoci di farvi cosa gradita inviamo le schede delle
> ultime novità.
> Un saluto cordiale
> Alfio Longo
>
> L'Alighieri 28, 2006
> L'Alighieri n. 28
> pp. 184, ISBN 9788880635307 € 20.00
> SAGGI: Trittico per Francesca: I. S. Valerio, Perché “il modo ancor
> m’offende”: riflessioni sul peccato di Paolo e Francesca - II. D.
> Cofano, L’irradiazione intratestuale di Inferno v - III. M. Picone,
> Petrarca e Boccaccio lettori del canto v dell’Inferno - R. Imbach,
> Quattro idee sul pensiero politico di Dante Alighieri - R. Capelli,
> Estravaganza dantesca e gusto di copista nel codice escorialense - S.
> Bertelli, Dentro l’officina di ser Nardo da Barberino.LECTURAE DANTIS:E.
> Landoni, S. Benedetto e il modello di lettura della Commedia: Par.
> xxii.NOTE: S. Sarteschi, La Vita nova: testo elegiaco? Una nuova
> proposta - G. Peirone, Parole di Dante: fiumana - G. Mazzanti, M.
> Veronesi, Per una rilettura della canzone “Folli pensieri e vanità di
> core”. RECENSIONI.
>
> Il Canzoniere
> Lettura micro e macrotestuale
> a cura di Michelangelo Picone
> Memoria del Tempo n. 29
> pp. 852, ISBN 9788880635093 € 55.00
> Premessa del Curatore - M. Picone, Petrarca e il libro non finito - M.
> Picone, L’inizio della storia («Rvf» 1-10) - L. Zuliani, Una coesione
> senza coerenza («Rvf» 11-20) - P. Kuon, “Sol una nocte” ed altre “delire
> imprese”: Petrarca narratore in «Rvf» 21-30 - K.W. Hempfer, Antinomie
> discorsive e concorrenza di modelli alternativi della realtà («Rvf»
> 31-40) - F. Brugnolo, Il “desio che seco non s’accorda”: sintonie,
> rispecchiamenti e fraintendimenti («Rvf» 41-50) - A. Bruni, Petrarca
> dalla frequentazione al rifiuto del mito («Rvf» 51-60) - M. Picone,
> Petrarca fra patimento amoroso e pentimento religioso («Rvf» 61-69) - C.
> Bologna, Occhi, solo occhi («Rvf» 70-75) - J. Bartuschat, Il ritratto di
> Laura («Rvf» 76-80) - A. Afribo, Petrarca e i suoi doppî («Rvf» 81-89) -
> G. Güntert, Sonetti occasionali e capolavori («Rvf» 90-99) - A.
> Pancheri, Nel corso del tempo: sequenza per sonetti, frottola e
> madrigale («Rvf» 100-09) - M. Picone, “Amor” e “gloria” nella
> composizione di «Rvf» 110-19 - K. Stierle, Un manifesto del nuovo canto
> («Rvf» 120-29) - M. Picone, I paradossi dell’amore passione («Rvf»
> 130-40) - S. Prandi, Ritorno a Laura («Rvf» 141-50) - M. McLaughlin,
> Struttura e “sonoritas” in Petrarca («Rvf» 151-60) - P. Allegretti, G.
> Gorni, Mondo dell’oltretomba e “spelunca” in Petrarca («Rvf» 161-70) -
> T.J. Cachey Jr., Per una mappa del Canzoniere («Rvf» 171-79) - J.A.
> Scott, Amore per Laura e l’antichità, pentimento religioso («Rvf»
> 180-89) - S. Carrai, I primi testi autografi del Vaticano 3195 («Rvf»
> 190-200) - D. Fachard, Frasi e cadenze della peregrinazione amorosa
> («Rvf» 201-10) - A. Stäuble, Dal labirinto alla solarità («Rvf» 211-20)
> - T. Crivelli, “Il vïaggio de la man destra”. Lettura di «Rvf» 221-30 -
> M. Picone, La forza di Amore e il potere della poesia («Rvf» 230-40) -
> S. Sarteschi, “Amoris passio, voluptas lugendi”: fuoco, acqua, paesaggi,
> fluttuazioni e presentimenti dell’anima («Rvf» 241-50) - P. Canettieri,
> Paure, dubbi, sogni e presentimenti di morte («Rvf» 251-60) - G. Regn,
> La decade della bipartizione («Rvf» 261-70) - E. Fenzi, I percorsi del
> lutto («Rvf» 271-80) - Z.G. Baranski, “Piangendo e cantando” con Orfeo
> (e con Dante): strutture emotive e strutture poetiche in «Rvf» 281-90 -
> L. Rossi, “Secca è la vena” e la poesia dissacrata («Rvf» 291-99) - P.
> Squillacioti, Variazioni su tema: natura e poesia tra forma Chigi e
> giunta di Giovanni («Rvf» 300-09) - M. Praloran, Lo splendore del mondo
> e la solitudine dell’io («Rvf» 310-20) - M. Picone, Morte e temporanea
> rinascita dei miti dell’eros («Rvf» 321-30) - R. Caputo, “Et doppiando
> ’l dolor, doppia lo stile” («Rvf» 331-40) - E. Fenzi, Dalla precarietà
> del sogno alle sublimazioni dell’intelletto («Rvf» 341-50) - A. Soldani,
> Dialoghi e soliloqui al limitare del tempo («Rvf» 351-59) - N. Tonelli,
> Vat. Lat. 3195: un libro concluso? Lettura di «Rvf» 360-66.
>
>
> Fasani, Remo
> L'infinito endecasillabo e tre saggi danteschi
> Studi danteschi
> pp. 144, ISBN 9788880635345 € 15.00
> Questa raccolta di saggi si divide in due parti, una di metrica e una di
> ecdotica e di esegesi.
> Il titolo della Parte prima, L’infinito endecasillabo, sembra forse
> eccessivo, ma questo verso, anche se ultimamente molto studiato,
> nasconde ancora non pochi segreti. Eccone alcuni, che qui si menzionano
> in forma di domanda. Prima riguardo alla Commedia: perché nel verso
> «levan la voce e rallegrano li atti» un verbo è apocopato e l’altro no?
> Perché il vocabolo «cielo», che prima di consonante andrebbe troncato,
> può avere cinque eccezioni? Poi riguardo all’endecasillabo in generale:
> in che proporzione le categorie grammaticali si trovano alla fine di
> versi rimati e di versi non rimati? Quali sono le sue mutazioni e a
> quali autori, dai siciliani ai moderni, sono principalmente dovute? Qual
> è la differenza tra un’esapodia giambica e l’endecasillabo e c’è in
> italiano un endecasillabo nativo? Che cosa sono i versi panvocalici e
> che frequenza hanno nei principali autori? Qual è, per il numero di
> fonemi, la durata di un sonetto nei vari poeti e nelle varie lingue?
> A versi minori sono invece dedicati i capitoli Il novenario e “Fratelli
> d’Italia”, e qui si hanno le domande, per il primo: si può parlare della
> sua presenza nei testi arcaici? E per il secondo: che cosa la sua
> metrica può dire sulla sorte stessa dell’Italia?
> Nella Parte seconda, Tre “cruces” fa una scelta tra le seguenti coppie
> di varianti della Commedia: «l’escalina» o «ses freg e ses calina»
> (Purg. XXVI 146), «voci» o «lire» (Purg. XXIII 34), «ora» o «òra» (Purg.
> I 115), di cui la prima variante è quella dell’edizione Petrocchi e la
> seconda quella da me promossa: per quali ragioni e con quale
> procedimento? Chi sono le tre fiere di Dante, dove il «chi» allude,
> secondo la proposta di Gorni, a una parodia della Trinità: in che
> precisa relazione, tuttavia, tra le tre fiere e le tre Persone? L’altro
> stilnovo: ammonizioni e invettive nella “Commedia”: «stilnovo» in
> quanto, rispetto alle Rime di Dante, è un’invenzione del suo poema, e
> «altro» in quanto si oppone a quello «dolce» della Vita Nuova: quali ne
> sono le caratteristiche e perché può dirsi un vertice della poesia
> dantesca? A queste e ad altre domande, comprese quelle delle due
> Appendici, si cerca di dare una risposta.
>
>
> Parmeggiani, Francesca
> Lo spessore della letteratura
> Presenze neotestamentarie nella narrativa italiana degli anni Sessanta e
> Settanta
> L’Interprete n. 89
> pp. 168, ISBN 9788880635222 € 18.00
> Quali forme assume la scrittura letteraria che documenta l’esperienza
> storica della «solitudine senza Dio» e riafferma in modo originale la
> centralità dell’agire umano, riconoscendovi la permanenza operante di
> una fondamentale matrice culturale cristiana? Anticipando un dibattito
> ed esperienze di scrittura quanto mai attuali in questo inizio di
> millennio, la narrativa italiana degli anni Sessanta e Settanta risponde
> al disincanto della modernità e reagisce al disimpegno e al relativismo
> postmoderno. In conversazione con il pensiero politico, filosofico e
> religioso del Novecento, autori come Pasolini, Pomilio e Berto – ma
> anche Brelich, Testori e Barbara Alberti – riattualizzano il «mito»
> religioso e «riscrivono» le storie di Gesù e dei suoi discepoli per dare
> testimonianza della drammatica incursione della Storia nell’esperienza
> dell’uomo e del suo tentativo di ritrovarvi la propria misura.
> Propongono così un’idea di letteratura che riproducendo della scrittura
> neotestamentaria il carattere di narrazione che presenta e non esaurisce
> i suoi protagonisti coinvolgendo il lettore nel processo di apertura e
> trasmissione delle verità del testo, verifica le possibilità stesse di
> significazione, espressione e comunicazione della parola umana.
>
>
> Pedriali, Federica G.
> La farmacia degli incurabili
> Da Collodi a Calvino
> L’Interprete n. 90
> pp. 184, ISBN 9788880635277 € 14.00
> Quattrocento contenitori di maiolica, su scaffali a quattro pareti. Il
> pieno formale, uno dei tanti possibili, ottenuto ed esibito come
> ripetizione e contiguità. Oggi nella perfetta rimozione della funzione
> farmaceutica, perché la Farmacia dell’Ospedale degli incurabili non cura
> più i suoi clienti. Anche così, però, quattrocento ripetizioni non sono
> poche. E il tutto – forma, materia, ossia materia formata che non fa né
> pieno né vuoto né fuga prospettica – è tale da mettere urgenza di salute
> a qualunque ipocondria. Urgenza che non può essere che d’identità, ma
> solo nel senso di cosa unicamente identica a se stessa: il perfetto
> isolamento di cosa affatto contigua! Ecco la salute (il sogno di salute)
> dell’identità vera – per quanto l’urgenza stessa rischi di ammontare,
> piuttosto, ad una più complicata malattia.Sette incurabili – tra le
> migliori cartelle cliniche dell’Otto-Novecento italiano – sono qui
> chiamati a testimoniare la contraddizione delle proprie rispettive
> farmacie. Che altro potrebbero fare del resto per questo libro? Smettere
> di calcolare le vie di fuga? godersi lo stretto e l’indistinzione del
> proprio posto-turno? Lo scaffale, si sa, vince sempre. A qualcosa però
> dovrà pur valere la capacità di accelerazione tossica che a certe ore e
> d’un tratto li trasforma – inerti, di regola, tra colleghi quasi
> indistinguibili – in formidabili potenze della biochimica. Da Collodi a
> Calvino dunque, ma con sovversione di molte aspettative, perché qui
> premeva osservare l’invenzione e la manutenzione della singolarità. Tra
> vari omaggi al farmaceuta recentemente scomparso – e quindi con numerosi
> prelievi, anche quelli singolari, di derridina (sostanza da aggiungersi
> alle già molto inventive annina, nicotina, tiroidina), perché la fine
> del mondo rimanga, almeno lei, ogni volta unica.
>
>
> Quaderni Veneti 43
> pp. 168, ISBN 9788880635215
>
> S.M. Barillari, L’‘appendice’ al «Purgatorio» di Lodovico di Sur: un
> tassello per lo studio dei volgarizzamenti del «Tractatus de Purgatorio
> s. Patricii» in area veneta - E. Lippi, «Per dominar il mondo al mondo
> nato». Vita e gesta di Selim I Sultano (terza parte) - I. Crotti,
> Immagini di Aspasia nel romanzo di Antonio Piazza - C.O. Pavese,
> «Dell’Iliade d’Omero tradotta in veneziano da Giacomo Casanova canti
> otto»: tre luoghi rivisitati - G. Turra, «Le foreste sorelle» di
> Giuliano Scabia: poema dell’estro, del divertimento e di Dio - R. Zucco,
> Sui «Trentanove fonogrammi da Mel» di Gigi Corazzol. RECENSIONI
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