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COMUNICATO STAMPA n. 1
“Bruno Bruni (1929-1997) maestro, fotografo, poeta”
Mestre, Centro Culturale Candiani
Incontro: 5 ottobre 2002, ore 17.00 (sala conferenze)
Mostra fotografica: 6 - 12 ottobre 2002 (piano terra, area esterna)
Il 5 ottobre 2002 (ore 17.00 - 18.30) al Centro Culturale Candiani (sala
conferenze) si svolgerà un incontro in ricordo di Bruno Bruni per
approfondire la sua esperienza umana e intellettuale.
L’iniziativa è organizzata dall’Associazione Culturale “Terra Antica”
con il contributo dell’Assessorato alla Cultura e Turismo del Comune di
Venezia e con la collaborazione del Centro Culturale Candiani di Mestre,
del Circolo fotografico “La Gondola” e della Cassa di Risparmio di
Venezia.
PROGRAMMA DELL’INCONTRO
Coordina la Presidente dell’Associazione “Terra Antica”, Franca Spolaor
- Saluto dell’Assessore alla Cultura e Turismo del Comune di Venezia,
Marino Cortese
- Saluto del Sindaco di Casarsa, Claudio Colussi
- La giovinezza, il Friuli, Casarsa, la guerra e l’incontro con
Pasolini, Giuseppe Mariuz
- Venezia e gli anni nel Circolo La Gondola, Manfredo Manfroi
- Mestre, la didattica e l’impegno organizzativo nella scuola, Silvio
Resto Casagrande
- La riflessione umana e poetica, Alessandro Scarsella
- L’esperienza sindacale e politica, Massimo Costantini
- Conclusioni, Giorgio Busetto
L’attore Antonino Varvarà leggerà alcune poesie tratte dalle due
raccolte pubblicate.
Una sintesi per immagini del lavoro di Bruno Bruni, realizzata
attraverso una presentazione su schermo, accompagnerà le relazioni.
MOSTRA FOTOGRAFICA
Sempre il 5 ottobre, a conclusione dell’incontro (ore 19.00 circa),
verrà inaugurata una mostra delle fotografie di Bruno Bruni, per
documentare l’attività artistica svolta all’interno del Circolo “La
Gondola” nella seconda metà degli anni ’50, recentemente donate dalla
famiglia Bruni al Circolo stesso. La mostra rimarrà aperta al pubblico
fino al 12 ottobre (9.00/13.00 e 15.30/19.00). Ingresso libero.
Per maggiori informazioni: “Associazione Terra Antica” (tel. 041.630432,
e-mail: [log in to unmask]), Centro Culturale Candiani (tel. 041.2386111)
Ufficio Stampa: Annalisa Bruni (tel. 347.3004658, e-mail:
[log in to unmask]), Elisabetta Da Lio (tel. 041.2386117, e-mail:
[log in to unmask])
Mestre, 1 settembre 2002
BRUNO BRUNI
Nato a Santa Lucia d’Isonzo (ora Most na So?i, Slovenia) il 27 marzo
1929 da famiglia emiliana. Trascorse la sua adolescenza a Casarsa della
Delizia dove si unì ai partigiani per la liberazione dell’Italia dal
nazifascismo. Divenuto allievo di Pier Paolo Pasolini durante gli anni
della guerra, fu tra i fondatori della storica “Academiuta di Lenga
Furlana”, nata a Versuta il 18 febbraio 1945. Nel 1950 lasciò Casarsa
per trasferirsi a Venezia dove esercitò, in seguito, la professione di
maestro elementare (per molti anni alla “Cesare Battisti” di Mestre e
poi alla “Filippo Grimani” di Marghera) e di docente presso un Istituto
Magistrale, sempre attento alle innovazioni e alle sperimentazioni
didattiche.
In quei primi anni, introdotto dal fotografo veneziano Carlo Mantovani,
cominciò a frequentare, assieme a Gianni Berengo Gardin, Giuseppe
Bruno, Fulvio Roiter, Italo Zannier, il circolo fotografico “La
Gondola”, del quale divenne socio e, nel 1956, segretario. Attraverso la
fotografia - per la quale ricevette diversi riconoscimenti in Italia e
all’estero, tra cui un premio indetto, nel 1956, dalla rivista
statunitense Popular Photography - ebbe modo di mettere in luce tutta la
sua espressività artistica ed intellettuale.
Trasferitosi a Mestre nel 1962, nel decennio a cavallo tra gli anni ’60
e ’70 riprese il suo impegno politico e civile sia nel sindacato Cgil
Scuola che nel Movimento di Cooperazione Educativa, lottando per
l’istituzione in città del “tempo pieno” nella scuola elementare e per
l’apertura degli “asili nido”. Militò nel PCI, per il quale fu
consigliere nel Quartiere Piave 1866 e consulente per la biblioteca di
quartiere e per il distretto scolastico e poi nel PdS: negli ultimi anni
fu dirigente della sezione “Di Vittorio” di Campalto, dove si era
trasferito nel 1984, e presso la quale si occupava con passione
innovativa della biblioteca dotandola, tra l’alto, dell’acceso ad
Internet, e della cineteca. Fu tra i fondatori del Circolo Arci “Corto
Maltese” di Favaro Veneto.
Suoi scritti e sue poesie in lingua friulana sono apparsi sui numeri
degli “Stroligut”, la rivista dell’Academiuta. Nel 1993 ha pubblicato la
raccolta di poesie Il ragazzo e la civetta. Percorsi di un allievo di
dell’Academiuta di Pasolini, per i tipi di Campanotto Editore,
contenente un poemetto in memoria del maestro intitolato Il timp di un
fantàt e due raccolte di poesie. Nei suoi versi parla dei valori che la
società dei consumi ha dimenticato, della sua passione politica intesa
come impegno soprattutto civile, di uguaglianza, ma anche di speranze
deluse e di sogni infranti.
Nel 1995 la Città di Casarsa della Delizia gli ha conferito il titolo di
“Cittadino dell’anno” insieme a tutti i fondatori dell’Academiuta.
È morto a Campalto di Mestre il 7 marzo 1997. Nell’aprile 2002, a cura
del Comune di Casarsa e di Forum Democratico, è stata pubblicata una
seconda raccolta di poesie postume, dal titolo Frammenti.
Nell’insieme, Bruno dimostra di essere stato uomo di forti tensioni
ideali e allo stesso tempo di dubbi. E i dubbi, come si sa, aiutano a
crescere di continuo, stimolano l’intelligenza, tolgono la presunzione
del fideismo ed evitano cadute manichee. Nei suoi versi, pur di fronte
al cinismo di una società sempre più concentrata sull’utilità economica,
ci ha lasciato un messaggio: attraverso l’esempio e l’insegnamento è
possibile formare le coscienze e sconfiggere la menzogna e
l’indifferenza. (Giuseppe Mariuz)
Bruni si distinse subito per la semplicità dei concetti e dello stile,
scevro da orpelli e facili metafore, a favore di una narrazione lineare
ed essenziale nella forma quanto efficace nei contenuti. Si espresse
benissimo nei paesaggi spesso raffigurando l’amata pianura friulana, la
cui vastità sintetizzata da un segno continuo interrotto da pochi,
significativi contrappunti visivi, qualche albero, una casa, talvolta
sottili fili d’erba. Altra tematica esemplare fu quella dei bambini;
anche qui Bruni non cadde nella trappola dello scontato compiacimento,
del sentimentalismo, proponendo viceversa i soggetti in stretto rapporto
visivo e concettuale con l’ambiente… (Manfredo Manfroi)
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