Trasmetto il Comunicato inviato dai Musei Civici Veneziani relativo ad
una mostra realizzata in collaborazione con la Biblioteca Marciana. Per
ulteriori informazioni:
Uff. St. Musei Civici, tel. 041.2748881; fax 0412748138; cell.
03489999838; e.mail: [log in to unmask]
COMUNICATO STAMPA
Alle ore 18.00 di giovedi' 20 aprile 2000, al Museo Correr, verra'
inaugurata la mostra
SCIAMANI E DERVISCI DALLE STEPPE DEL PRETE GIANNI. Religiosita' del
Kazakhstan e percezione del fantastico a Venezia
organizzata dai Musei Civici Veneziani e dalla Camera di Comemrcio
Italo-Kazakha. La rassegna e' posta sotto l'alto patronato del
Presidente della Repubblica Italiana e del Presidente della Repubblica
del Kazakhstan e si avvale del patrocinio del Ministero degli Affari
Esteri della Repubblica Italiana, del Ministero degli Affari Esteri
della Repubblica del Kazakhstan , del Ministero per i Beni e le
Attivita' Culturali della Repubblica Italiana e del Ministero della
Cultura, Informazione e Sicurezza Sociale della Repubblica del
Kazakhstan. Gli enti pormotori sono la Regione del Veneto-Giunta
Regionale, il Comune di Venezia, la Biblioteca Nazionale Marciana, il
Ministero della Cultura, Informazione e Sicurezza Sociale della
Repubblica del Kazakhstan, il Ministero delle Scienze e dell'Universita'
della Repubblica del Kazakhstan e l'Ambasciata della Repubblica del
Kazakhstan in Italia. L'esposizione, curata da Giovanni Curatola,
restera' aperta al pubblico fino al 16 luglio 2000 con orario 9.00 -
19.00 (chiusura biglietteria: ore 18.00) tutti i giorni.
Il Comitato Scientifico preposto alla mostra e' composto da: Karl
Baipakov (Direttore Istituto di Archeologia dell'Accademia delle Scienze
del Kazakhstan), Rosa Bekhtureeva (Direttore del Museo Archeologico
Almaty), Giovanni Curatola (Docente di Storia dell'Arte Musulmana
dell'Universita' di Udine); Giandomenico Romanelli (Direttore dei Musei
Civici Veneziani) e Marino Zorzi (Direttore della Biblioteca Nazionale
Marciana di Venezia).
Il catalogo, edito da Multigraf, si avvale dei contributi critici di
Giovanni Curatola, Karl Baipakov, Rashid Kukashev, Piero Falchetta.
Allestimento a cura di Daniela Ferretti.
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Il "Prete Gianni", personaggio mitico e mai esistito, sovrano cristiano,
padrone di un regno sconfinato governato con pace e giustizia, oltre che
immensamente ricco, costituisce una sorta di leggenda metropolitana
"ante litteram", facendo parlare di se' tutti i viaggiatori in Oriente.
Figura mitica, si e' detto, cara anche ad Ariosto, di cui si dara' conto
nella mostra attraverso manoscritti, libri, immagini cartografiche e
anche oggetti, suggerendo un viaggio reale che si intreccia con un
percorso fantastico pieno di suggestioni e meraviglia.
Inquietante la presenza, di cui esistono numerose versioni menoscritte,
della "lettera del prete Gianni" che costituisce un testo fondamentale
per la comprensione dei rapporti fra mondi lontani. Con Gianni si
istituzionalizza, ma anche si esorcizza, l'esotico orientale (in un
"melange" indistinto a cui contribuiscono Cina, India, Iran, steppe
d'Asia Centrale, ovvero buddismo, sciamanesimo, zoroastrianismo e,
naturalmente, cristianesimo e soprattutto islamismo) con l'idea che
l'Occidente e' superiore, perche' cristiano, e incontra un mondo
fantastico e pieno di risorse (Oriente), con il risultato di un'utopia
perfetta. Vero e falso non sono categorie che ci riguardino in questo
contesto: il fantastico, il meraviglioso, l'incredibile, lo sono molto
di piu'.
La mostra si propone di rappresentare tutto cio' e di evocare un clima;
mostrare il contesto (Kazakhstan) ma rendere palesi i grandi intrecci,
le mistificazioni, i fraintendimenti. Per semplice evocazione, perche'
quelle lande non offrono poi molto, al di la' del mito. Pietre forse
sciamaniche ("balbali") e segni cristiani nestoriani insieme a cippi
funerari musulmani; il vestito dell sciamano di ieri e gli antichi
straordinari legni carbonizzati di cultura iranica, accanto a tracce
buddiste e alle carte geografiche delle due ricchissime biblioteche
veneziane: Marciana e Correr, che stentano a definire perfettamente i
confini di questo mondo.
Tutto questo, un centinaio di opere, sara' in mostra a Venezia perche' a
Venezia sono stati capaci di alimentare per secoli il mito
dell'esistenza di un luogo lontano ma raggiungibile dove si trovava la
patria della pace, della giustizia e della felicita' cristiana, la terra
del mito del "prete Gianni".
Inoltre, nell'anno del Giubileo, e' parso interessante indagare con una
mostra in questa citta' da sempre rivolta a Oriente, il complesso
fenomeno della religiosita' di quelle terre.
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Annalisa Bruni
Biblioteca Nazionale Marciana - Ufficio Mostre, Ufficio Stampa
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